Gestì nell'estate del 2016 uno stabilimento balneare in zona Marano e il relativo bar, aperto anche nelle ore serali. Un'avventura imprenditoriale che non ebbe molta fortuna, anche per via delle linea dura adottata dall'amministrazione comunale riccionese, attraverso limitazioni alle attività notturni dei locali, ma che costrinse l'uomo, un 50enne della Perla Verde, ad affrontare come imputato un procedimento penale. Oggi (mercoledì 15 marzo) è stato assolto, perché il fatto non sussiste, dalle accuse di bancarotta fallimentare preferenziale e documentale. Il Sostituto Procuratore Gengarelli aveva chiesto condanna a 10 mesi di reclusione.
L'imputato, oggi imprenditore attivo in altri settori, era difeso dagli avvocati Alessandro Catrani e Francesca Lotti, che sottolineano la soddisfazione "per questa sentenza che cancella alla radice ogni dubbio sull'operato del nostro assistito nella gestione dell'attività, assolvendolo con formula piena da ogni addebito".
In sostanza l'uomo era il legale rappresentante della società di gestione dell'attività, posta in zona Marano: società che fu poi oggetto di una procedura fallimentare. L'imprenditore finì così a processo, accusato di tenuta irregolare delle scritture contabili, ma anche di aver effettuato un pagamento a un creditore, ponendolo in una condizione di favore rispetto agli altri. La tesi difensiva ha dimostrato, attraverso una minuziosa ricostruzione, la correttezza del suo comportamento. In particolare il pagamento contestato riguardava il contratto di affitto di azienda attraverso cui l'imputato aveva preso in gestione il locale sulla spiaggia: quel pagamento era dunque fondamentale per garantire la prosecuzione dell'attività aziendale ed evitare una chiusura anticipata.
ric. gia.