Ha patteggiato un anno e dieci mesi di reclusione un 39enne riminese, a processo per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, vittima la compagna, una 40enne. Il giudice ha disposto sospensione della pena subordinata allo svolgimento di lavori socialmente utili per un anno e ha stabilito un risarcimento di 3500 euro.
La Procura ha indagato su quanto avvenuto dall'ottobre 2017 fino al 6 agosto 2022, giorno in cui il 39enne è stato allontanato da casa. Cinque anni in cui la donna ha denunciato di essere stata vittima di violenze fisiche e psicologiche, di aver subito aggressioni e insulti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, in un'occasione l'uomo, geloso della donna a tal punto da voler controllare i messaggi da lei ricevuti sul telefono cellulare, le si scagliò contro: la afferrò per i polsi e le tirò i capelli, facendole sbattere la testa contro il lavandino.
L'imputato, difeso dall'avvocato Marco Ditroia, ha invece negato che sorgessero discussioni per la sua pretesa di controllare la biancheria intima indossata dalla donna prima delle visite mediche, in sostanza per valutare che non fosse troppo provocante. La donna, costituitasi parte civile attraverso l'avvocato Viviana Pellegrini, ha invece allegato alla denuncia i referti medici del pronto soccorso, lamentando inoltre di essere stata costretta a un intervento in laparoscopia per le percosse subite.