Rate mutui alle stelle e inflazione, anche a Rimini si registra tanta preoccupazione
Confcommercio Rimini, per voce di Gianni Indino, chiede un intervento della politica


Anche a Rimini si vivono con preoccupazione le notizie sulle difficoltà del mondo bancario, a partire dal fallimento di alcune banche statunitensi e di una banca svizzera. Lo evidenzia in una nota Gianni Indino, presidente della Confcommercio Rimini, che teme che ciò sia "la punta di un iceberg". Problema principale infatti è l'aumento dei tassi di interesse del denaro, da parte di Bce e Federal Reserve, senza che ciò tenga sotto controllo l'inflazione, anzi, evidenzia Indino, "gli effetti collaterali della linea dura dei rigoristi non si sono fatti attendere, nemmeno sul nostro territorio". L'aumento delle rate del mutuo, in certi casi devastanti. Tanti imprenditori infatti hanno chiesto mutui e finanziamenti per riqualificare i locali delle proprie attività e tenerli al paso con i tempi e alcuni, "con il senno di poi forse sbagliando", hanno acceso mutui a tasso variabile. "Oggi si ritrovano in mano un'arma a doppio taglio, che sta causando ampie ferite". Qualcuno sta addirittura pensando di accendere un mutuo per pagare un vecchio mutuo. "Sarà mai possibile? Insieme a Fider, la società di garanzia fidi nata in seno a Confcommercio, cerchiamo di dare risposte e suggerimenti su come venire fuori da questa situazione, mentre a Roma i vertici della Confederazione stanno facendo a più riprese presente al governo la difficoltà in cui versano le imprese", commenta Indino.
Il presidente della Confcommercio registra con soddisfazione il comportamento della poltiica che "comincia ad esprimersi in maniera difforme dalle indicazioni delle banche centrali" chiedendo a gran voce "l'abbattimento dei tassi di interesse", che permetterebbe "a famiglie e imprese di riprendere il clima di fiducia e il potere di spesa per riattivare l’economia".
L'inflazione scende poco e lentamente e la situazione si aggrava: "All'orizzonte – chiosa Indino – ci sono una contrazione generale dell’economia, la frenata della produzione, lo spettro della recessione. Anche sulla scorta di ciò che sta avvenendo negli Stati Uniti, ritengo che sia il caso di intervenire con decisione”.