Quattro autori raccontano i pirati e i corsari nel mare di Rimini
Il volume 'Pirati e corsari nel mare di Romagna' verrà presentato sabato 25 marzo alle 17 in Cineteca a Rimini


“Uscocchi” e “Barbareschi” e la “guerra di corsa” che ha caratterizzato per alcuni secoli lo scontro tra l’Impero Ottomano e gli stati mediterranei ed europei, con importanti riflessi sociali economici e culturali, faranno da scenario immaginifico alla conversazione di sabato pomeriggio 25 marzo alla Biblioteca Gambalunga di Rimini (Sala della Cineteca, via Gambalunga 27, ore 17).
Ai pirati e corsari dell’Adriatico è dedicato infatti il volume a più mani firmato da Eraldo Baldini, Giancarlo Cerasoli, Oreste Delucca e Davide Gnola, Pirati e corsari nel mare di Romagna, appena uscito per i tipi della Società Editrice Il Ponte Vecchio. Quando il pensiero corre ai corsari o ai pirati, considerati spesso in maniera confusa e indistinta, l’immaginazione porta a tempi e mari lontani, a gesta avventurose nei Caraibi o nella Malesia celebrata dalla fantasia di Salgari. Quasi mai si pensa ai nostri mari, eppure anche l’Adriatico ebbe i suoi corsari e pirati, meno famosi ma non meno interessanti, e le coste romagnole furono acque pericolose e teatro di assalti, scorribande e razzie da parte dei predoni del mare, un'immagine del litorale romagnolo ben diversa dallo spensierato luogo di svago e vacanze estive a cui siamo abituati. Attraverso una ricerca lunga e paziente sui documenti cronachistici e d’archivio, gli autori ci offrono una storia di grande fascino, in gran parte poco nota al grande pubblico, raccontata attraverso vari aspetti: il contesto marittimo in cui si svolse, le incursioni testimoniate negli archivi e nelle memorie, le torri di avvistamento a difesa delle coste, e infine gli ex voto donati per riconoscenza dello scampato pericolo, che testimoniano lo stato d’animo e i sentimenti delle persone che hanno vissuto allora una costa e una società molto diverse da quelle che oggi conosciamo.