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Santarcangelo candida a bando la nuova Casa dell'Acqua di Canonica

Sull'emergenza idrica, il consigliere Wild: 'Non è sufficiente che Ridracoli tracimi per dormire sogni tranquilli'

A cura di Redazione
30 marzo 2023 10:38
Santarcangelo candida a bando la nuova Casa dell'Acqua di Canonica - Casa dell'acqua ARCHIVIO
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Nel consiglio comunale di Santarcangelo di martedì scorso (28 marzo), una delle tematiche affrontate è stata quella dell'emergenza idrica. 

La lista civica di maggioranza "PenSa – una mano per Santarcangelo" ha chiesto alla giunta di illustrare le azioni programmate per contrastare l'emergenza idrica, oltre alle misure emergenziali già varate la scorsa estate (limitazioni all'erogazione di acqua nelle fontane pubbliche e limiti al prelievo idrico), e in particolare se sia prevista la collocazione di nuove Case dell'acqua sul territorio comunale.

Nella sua risposta, la vicesindaca Pamela Fussi ha ricordato gli erogatori già installati presso il Municipio, la biblioteca e le due sedi della scuola media Franchini, anticipando che un contributo ricevuto da Atersir sull’annualità 2022 consentirà di estendere l’iniziativa anche alle scuole primarie, mentre in quelle dell’infanzia sono già in uso bicchieri non usa e getta per limitare il consumo di plastica. Oltre a installare prossimamente un erogatore anche al Comando della Polizia locale di via Costa, l’amministrazione comunale intende candidare al bando Atersir 2023 la Casa dell’acqua di Canonica, che andrebbe a completare il progetto originario di distribuzione degli erogatori sul territorio.

“Bene la risposta dell’amministrazione sulle politiche di corretta gestione della risorsa idrica” dichiara il consigliere Wild. “Si tratta di un obiettivo che non può più attendere, anche a causa del cambiamento climatico che ci impone scelte radicali ad ampio raggio. Non è sufficiente che Ridracoli tracimi una volta per dormire sonni tranquilli, come ha evidenziato anche di recente il Presidente di Romagna Acque facendo riferimento al tema della ricarica della conoide del fiume Marecchia. Ecco allora che se da un lato dobbiamo fare la nostra parte a livello locale, investendo sui comportamenti responsabili di aziende e cittadini, a partire dai più giovani e dalle scuole, dall’altro è necessario coniugare queste azioni con le strategie messe in campo dagli altri enti coinvolti. In questo modo eviteremo un approccio alla politica ‘emergenziale’, affrontando il problema prima della fase di rischio”.

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