Al liceo Serpieri un questionario sul sesso: genitori divisi

Un gruppo di genitori a favore: 'L'educazione sessuale nelle scuole fondamentale nel favorire il rispetto del proprio e altrui corpo'

A cura di Redazione Redazione
04 aprile 2023 13:52
Al liceo Serpieri un questionario sul sesso: genitori divisi -
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Riceviamo e pubblichiamo da un gruppo di genitori (in calce i nomi dei firmatari)

Stamane con sorpresa abbiamo appreso che il Liceo frequentato dai nostri figli era sul giornale per una questione che meriterebbe ben altri approfondimenti e riflessioni. L’importanza che ha trattare tematiche relative all’educazione alla sessualità e all’affettività dovrebbe essere un fatto ormai assodato.

Ci rammarica pertanto l’intervento di alcuni genitori che, in maniera arbitraria, si sono espressi a nome di una collettività non meglio precisata, riguardo ad un questionario (totalmente anonimo e che quindi non prevede la raccolta di dati sensibili), che il Liceo Serpieri, favorendo una ricerca all’interno di una tesi di laurea, ha sottoposto agli studenti su base volontaria. 

Posto che la questione poteva essere forse meglio gestita e contestualizzata, rimane il fatto che l’educazione a queste tematiche sia più che mai di fondamentale importanza. Il liceo Serpieri, infatti, si dimostra attento a queste, tanto che ha organizzato un progetto nelle classi con esperti sull’argomento e nel questionario ci sono anche domande su quanto sia stato gradito. Il questionario va visto in quest’ottica e non si può demonizzare una scuola ogni volta che si trattano questi temi.

Purtroppo ancora è molto difficile parlare in maniera sana e costruttiva di questi argomenti, rimasti un tabù. Ad oggi siamo uno dei pochi paesi membri dell’Unione Europea accanto a Bulgaria, Cipro, Lituania Polonia e Romania, dove ancora non si è strutturato un percorso obbligatorio di educazione alla sessualità nelle scuole.

L’essere umano non può vivere schermato da ogni messaggio a contenuto sessuale, il dialogo sulla sessualità e l’affettività è fondamentale soprattutto nell’era digitale. I ragazzi entrano in contatto con questi contenuti molto presto, contenuti non adeguati al loro momento di sviluppo. Sapere ciò che fanno e le loro azioni è pressoché impossibile, data la facilità con cui è permesso accedere a certi siti.

I giovanissimi passano le ore sullo smartphone, guardano tik tok, dove non ci sono solo i balletti, o passano il tempo su Instagram alla ricerca dell’emozione o della relazione senza esserne preparati. L’approccio alla sessualità, infatti, avviene prima ancora che loro conoscano il valore delle emozioni e dei sentimenti e vanno in crisi quando li vivono perché abituati a soddisfare i loro bisogni nel “tutto e subito”, senza consapevolezza.

Pertanto, riteniamo che le azioni tese a favorire nei ragazzi uno sviluppo consapevole degli aspetti emotivi e sessuali che contraddistinguano le relazioni, di qualsiasi natura esse siano, dovrebbe essere un obiettivo primario della scuola che andrebbe favorito e non osteggiato nascondendosi dietro a falsi perbenismi. 

Non spetta ai ragazzi o per lo meno non ci si può aspettare che siano loro i primi a rivolgere delle domande inerenti la sessualità agli adulti, ma è dovere di quest’ultimi istituire le premesse di un dialogo continuativo e proficuo. 

Il rischio è, infatti, che il web o anche il dialogo tra parti che navigano in acque simili, generino risposte poco precise, non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.

L’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole è pertanto fondamentale nel favorire il rispetto del proprio e altrui corpo, nel facilitare  la riduzione di attività sessuali a rischio, ma soprattutto diventa un veicolo importantissimo se finalizzata alla consapevolezza che occorre costruire relazioni basate sul rispetto reciproco, sul riconoscimento e l’accettazione delle diversità individuali. L’educazione sessuale deve essere inquadrata nell’ambito più globale dello sviluppo delle capacità comunicative, relazionali, psicologiche, relazionali e sociali della persona; è un diritto alla salute presupposto imprescindibile per uno sviluppo sano, incluso tra gli obbiettivi dell’agenda ONU del 2030.

Alla luce dei fatti, ci auspichiamo che questa sia l’occasione per un confronto sereno e costruttivo sui bisogni dei ragazzi.

I FIRMATARI

Celli Annica

Pesoli Luca

Fabbri Roberta

Ilaria Prosperi

Claudio Olivieri

Federica Bernardi

Marco Belletti

Fabiola Perazzini

Alessandro Michelotti

Filippo Brambilla

Petra Perazzini

Laura Perazzini

Magda Muccioli

Giulia Baredi

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