Affitti brevi, 'giungla' senza regole. Sindaco di Rimini chiede un regolamento

Sadegholvaad: 'Legge serve per sanare la distorsione sul mercato'

A cura di Redazione Redazione
07 aprile 2023 11:33
Affitti brevi, 'giungla' senza regole. Sindaco di Rimini chiede un regolamento - Foto di repertorio
Foto di repertorio
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I sindaci delle città d'arte italiana chiedono un intervento legislativo per regolamentare il fenomeno degli affitti brevi, che sta registrando una crescita esponenziale. Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad rileva che anche in città "la diffusione di questa forma di ospitalità legato alle locazioni delle seconde cause ha assunto sempre più rilievo" e anche diverse strutture ricettive iniziano a commercializzare i propri appartamenti attraverso canali di home sharing. 

Nel prepandemia (2019) erano circa 1500 le attività a promuovere la vendita di camere attraverso i portali di affitti brevi come Airbnb. I numeri oggi sono molto superiori e questo ha inciso sulle dinamiche del mercato: famiglie, lavoratori e studenti affrontano il problema di reperire un alloggio, con i prezzi che salgono, essendoci meno disponibilità di appartamenti. E i lavoratori stagionali del turismo, non trovando un alloggio, devono riunciare all'occupazione. 

Sadegholvaad concorda con le necessità di una regolamentazione: il Governo è invitato a "mettere mano alla materia lavorando sulla proposta di legge quadro avanzata dai sindaci delle grandi città d'arte" con l'obiettivo, in primis, di porre un argine ai grandi "player",  "dando gli strumenti adeguati agli enti locali affinché possano regolamentare direttamente il fenomeno sulla base delle caratteristiche fisiche e socio-economiche del territorio". L'idea è di definire tetti massimi per le autorizzazioni di affitti brevi anche sulla base delle diverse zone, "partendo dall'ovvia considerazione che la zona della marina riminese abbia un’offerta e una richiesta diversa da quella del nostro meraviglioso entroterra". L'intervento normativo è dunque indispensabile per "sanare la distorsione sul mercato" ma anche per "valorizzare la nostra offerta". 

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