Rimini, prosciolto il cassiere 30enne che si intascò mezzo milione dalla banca
I legali del giovane hanno definito un accordo transattivo con l'istituto bancario


Era stato indagato in relazione alla sottrazione di 490.000 euro dalle casse della banca per la quale lavorava: un 30enne riminese è stato prosciolto dall'accusa di appropriazione indebita, grazie alla recente riforma Cartabia che, anche per questo reato, ha disposto la necessità di una querela di parte. L'istituto bancario ha però effettuato la remissione della stessa, in quanto i legali del 30enne, gli avvocati Luca Greco e Francesca Giovanetti, avevano già definito con la banca un accordo transattivo, coperto dal vincolo di riservatezza. È così arrivata sentenza di non luogo a procedere.
I fatti risalgono al periodo tra il marzo 2020 e l'agosto 2021: secondo quanto accertato dalla Procura (indagini dirette dal Sostituto Procuratore Davide Ercolani) il giovane era stato autore di prelievi di quasi mezzo milione di euro dalle casse dell'istituto bancario. Da un controllo interno erano risultati gli ammanchi che il 30enne compensava facendo risultare movimenti sui conti correnti. Dalla vicenda i correntisti della banca non hanno subito alcun danno.