Area ex Questura Rimini, Confcommercio: ‘Che prezzo pagherà la città?’ Cna: ‘Subito un dialogo tra le parti’
La richiesta urgente è quella di un tavolo tra le parti

La riqualificazione dell’area “ex questura” tiene banco e c’è chi si interroga sul futuro della zona. Per prima Confcommercioche avanza alcuni dubbi circa il progetto presentato dalla nuova proprietà dell’area di via Ugo Bassi.
“Che prezzo dovrà pagare la città per la riqualificazione dell’area della ex questura? – spiega il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino – rimane improrogabile lo sblocco della situazione per ridare vitalità a questa parte della città, Rimini non può più permettersi errori. È dunque auspicabile e urgente che si faccia chiarezza sul progetto di riqualificazione e che vengano resi noti i piani. In questi giorni di dibattito si è parlato tanto della parte commerciale del nuovo progetto, con 1.500 metri quadri che sarebbero dedicati alla vendita e 4.500 ai servizi tecnici. Proporzioni che lasciano pensare ad un utilizzo diverso da magazzini e servizi correlati al supermercato. Ribadiamo che di nuovi supermercati non si sente la mancanza e che rimane la nostra contrarietà ad aperture di grandi strutture commerciali, soprattutto a ridosso del centro cittadino. Aperture che di fatto stanno cancellando i negozi di vicinato, quelli di quartiere, quelli che per le classi sociali più fragili sono sempre stati punti di riferimento non solo commerciali e di approvvigionamento dei beni, ma elementi fondanti della socialità e dei rapporti interpersonali”.
“Non una questione legata a marchi”
Non volendo però fare di un caso specifico né una questione ideologica, né di marchi o insegne, né tanto meno porre un veto aprioristico, vorremmo capire la reale portata di questo intervento affinché non porti ulteriori sconquassi alla città. Il prezzo da pagare per avere una zona residenziale riqualificata sarà l’apertura di un nuovo supermercato, oppure dovremmo aspettarci altro come paventato in questi giorni sui quotidiani locali? Se fosse realmente in predicato l’attivazione di una piattaforma logistica, questo diventerebbe un progetto insostenibile per la nostra città. La zona già altamente popolata e il traffico veicolare già denso su una importante via di collegamento come è via Roma, potrebbe creare ulteriori problemi di congestionamento a ridosso del centro. Bene dunque che l’amministrazione e la proprietà dell’area tornino a sedersi al tavolo, al quale anche le associazioni di categoria potrebbero dare il loro contributo. Auspichiamo che tutti giochino a carte scoperte e mettano sul piatto soluzioni sostenibili, che vadano a vantaggio della città nella sua interezza, affinché da questa discussione si possa uscire trovando soluzioni condivise senza andare allo scontro per il futuro di un’area preziosa per la nostra città, che già da troppo tempo attende di tornare ad essere al completo servizio dei cittadini”.
CNA: “Un accordo subito per l’interesse di tutti”
E’ essenziale per CNA, a nome del Presidente Comunale di CNA Rimini Marco Polazzi e del Direttore provinciale Davide Ortalliche si riapra quanto prima il dialogo tra le parti, utile ad individuare piani di sviluppo alternativi. “È vero, parliamo di un’area degradata si legge nella nota – sicuramente una delle vergogne di Rimini ma la storia e l’attuale situazione di abbandono e incuria, che peraltro dovrebbe essere impegno della proprietà presidiare, non può mai giustificare il prevalere del principio “va bene tutto purché sia”. Resta un’area strategica e un asse viario primario e bene fa l’amministrazione a cercare soluzioni che abbiano la forte connotazione dell’interesse pubblico e che, a nostro avviso, non può coincidere con nuovi supermercati o superfici commerciali che arriverebbero a coprire 6.000 m quadri o hub logistici che andrebbero a snaturare la viabilità su un’arteria strategica per la città. In passato ci siamo espressi su progetti analoghi, su Rimini e su altri Comuni della Provincia e sempre abbiamo manifestato la nostra contrarietà allo scambio urbanistico in nome di un presunto interesse pubblico”.
“Un investimento per la città”
Rimini ha di fronte la grande opportunità di risolvere definitivamente un problema che si trascina da vent’anni, grazie ad un gruppo privato che ha deciso di investire in quell’area. Sinceramente eravamo convinti ci fosse già un’intesa a monte dell’investimento tra nuova proprietà e amministrazione comunale, così evidentemente non era, ma non è mai troppo tardi per trovare un accordo, perché una soluzione è davvero nell’interesse di tutti. Non può essere il commerciale l’unico modello di business su cui poggiare l’operazione, se ne valutino altre e si cerchi una nuova soluzione attraverso il dialogo e il confronto, su cui sembra ci sia apertura da parte di tutti”.