Open to Meraviglia, ironia Sadegholvaad: "Bellaria, restituiscici Piazzale Kennedy"
Il Sindaco di Rimini commenta gli 'strafalcioni' su Rimini della tanto discussa campagna ministeriale


Critiche a non finire nei confronti della tanto discussa campagna curata dal Ministero del Turismo e Enit ‘Italia – Open to meraviglia’. La celebre pubblicità con la Venere di Botticelli influencer e nota per le innumerevoli gaffes e polemiche che si è portata dietro (su tutte quella del costo di realizzazione di 9 milioni di euro) ha fatto eco anche a Rimini. Nel portale italia.it infatti, nelle pagine di promozione turistica della città e della Romagna, non sono mancate le inesattezze. Anzi, da parte degli utenti è partita una e vera e propria caccia allo "strafalcione" più clamoroso.
Come riporta l'agenzia Dire, li prende con ironia e una buona dose di sarcasmo il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, gli "strafalcioni" della campagna. Dal fiume Parecchia, invece che Marecchia, al ponte di Tiberio ringiovanito di 1.800 anni e traslato dai tempi romani a quelli del Romanticismo. Fino al teatro Galli ancora da riaprire con il primo cittadino che invita la Venere botticelliana in platea per "vederlo e fotografarlo, se ritiene: scoprirà che è bello funzionante" dal 2018.
Sui social il primo cittadino si impegna infatti in prima persona a restituire a Domenico Pascuzzi, sindaco di Gabicce Mare, la discoteca Baia Imperiale, a patto che in cambio il collega di Bellaria-Igea Marina Filippo Giorgetti gli "restituisca" il nuovo piazzale Kennedy. Sempre faceto, Sadegholvaad non ha dubbi che "sia un compito arduo promuovere le bellezze e la straordinarietà di un luogo come l'Italia, dove davvero ogni angolo e ogni sasso hanno una storia e un carattere unici da raccontare". Per cui "colpevolizzare o polemizzare forse è un po' ingiusto". A Roma al ministero, insomma, "i rilievi" fatti li prendano come "spunti di lavoro per fare meglio, per avere su una cosa così importante come la promozione del nostro Paese e un'industria come il turismo- conclude il sindaco di Rimini- un atteggiamento meno 'easy', non contando quindi solo sul traduttore automatico o sul correttore automatico di bozze".