Esercente, cameriere e studente vittime di rapine a Rimini: condannati tre ventenni
Durante la fuga, i tre giovani hanno cercato di disfarsi di tre coltelli a scatto e di una collanina d'oro


Tre giovani, due marocchini e un italiano, erano stati a Rimini per una vacanza apparentemente innocua. In realtà, il loro obiettivo era compiere una serie di rapine per poi portare il bottino a casa nel Milanese. Tuttavia, il 28 maggio, la Polizia di Stato li ha arrestati. I tre soggetti erano già noti alle forze dell'ordine per i loro precedenti penali, che includevano reati contro la persona, il patrimonio e gli stupefacenti.
Le autorità hanno accusato i tre di aver commesso rapine in un minimarket di Miramare, contro un cameriere d'albergo e contro uno studente pugliese di 18 anni in gita scolastica a Rimini. Dopo essere stati difesi dagli avvocati Nicolò Durzi, Massimiliano Orrù e Ninfa Renzini, i tre sono stati condannati a due anni di reclusione ciascuno, anche se per due di loro la pena è sospesa.
Gli eventi si sono svolti la notte del 28 maggio, quando la polizia è stata chiamata per una rapina in un minimarket di viale Regina Margherita a Miramare. Il proprietario dell'esercizio, un uomo di 48 anni originario del Bangladesh, è stato immobilizzato da un gruppo di nordafricani, composto da tre giovani, che sono poi fuggiti con alcune bottiglie di spumante e alcuni souvenir. La polizia è intervenuta e, dopo un inseguimento, ha arrestato i presunti rapinatori.
Durante la fuga, i tre giovani hanno cercato di disfarsi di tre coltelli a scatto e di una collanina d'oro. Successivamente, due autisti di un pullman scolastico hanno indicato i nordafricani come gli autori di un'altra rapina avvenuta poco prima ai danni di un cameriere d'albergo. I poliziotti hanno quindi perquisito la camera dove alloggiavano i nordafricani e hanno trovato due catenine d'oro, una delle quali apparteneva a uno studente pugliese in gita a Rimini. Inoltre, nella stanza degli arrestati è stato trovato un bilancino utilizzato per pesare l'oro.