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Calcio, l'amarcord del Rimini 1984-1985 all'Auriga: 'Eravamo una squadra vera, dentro il campo e fuori'

Abbracci, tanti aneddoti e 'Rimini Va'i: quando il calcio crea un'amicizia indelebile. Sacchi in video collegamento

A cura di Redazione
17 maggio 2023 16:41
Calcio, l'amarcord del Rimini 1984-1985 all'Auriga: 'Eravamo una squadra vera, dentro il campo e fuori' - Il Rimini 1984-1985
Il Rimini 1984-1985
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Il maltempo ha fermato mister Arrigo Sacchi e qualche giocatore costretto alla resa lungo il tragitto come Cristiani e Pierozzi; qualcuno come Igor Protti ci ha messo più di cinque ore da Livorno, stessa cosa Marco Ferrari da Parma ma alla fine la reunion del Rimini 1984-1985 si è svolta al ristorante Auriga di Rivazzurra. C'era anche il direttore generale di allora Marco Lombardi  e si sono uniti alla comitiva altre vecchie glorie biancorosse come Giordano Cinquetti e Walter Berlini, ospiti d'nonore della giornata speciale biancorossa.
Un' iniziativa organizzata da Giampiero Rocco, il difensore centrale di allora assieme al compianto Pierluigi Frosio, che alla fine ha consegnato una targa ricordo a tutti con una piccola pergamena. Tante risate, amarcord riguardanti calciatori e soprattutto mister Sacchi, “un maestro per tutti quanti noi e al quale siamo legati in maniera stretta” per dirla con le parole di Lele Zamagna. E allora via con la video chiamata con il mister prima, Cristiani e Pierozzi poi e la promessa comune di rivedersi presto magari convolgendo anche la squadra 1982-1983, quella del Sacchi I. E alla fine della festa, intonato da Igor Protti e cantato da tutti i presenti, non poteva mancare l'immancabile inno 'Rimini Vai'.
Adolfo Sormani, ora allenatore in Danimarca e al Watford e prima nello staff della Juventus, era il regista di quella squadra. Spiega perché quel Rimini rimase impresso nella memoria: “Feceva un calcio all'avanguardia, spettacolare, con giocatori molto motivati. Ha creato un modello tanto che poi Sacchi lo ha esportato nel tempo dovunque è andato, un modello in Italia e nel mondo”.  
“Il ricordo più bello? Tanti, ma voglio citare il 2-2 di Piacenza – scava nella memoria Giampiero Rocco – Subimmo il 2-1 all'89' ma su una schema riuscimmo a pareggiare al 93'. Quella squadra era fortemente unita, c'era il piacere di stare assieme, ci volevamo bene e avevamo la forza di aiutarci l'un l'altro, davamo tutto in qualsiasi situazione. Gli schemi di Sacchi ci hanno dato la possibilità di vincere partite che altrimenti non avremmo vinto, siamo stati duttili e abbiamo mandato a memoria il gioco che lui voleva”.
Parola a Igor Protti:“E' un peccato che questa reunion sia coincisa con questa due giorni di maltempo. E' splendido ritrovarsi dopo tanti anni, è come se ci fossimo lasciati ieri, qualcuno l'ho riabbracciato oggi a distanza di anni. Mister Sacchi era un innovatore e aveva un modo deciso di proporre il suo calcio, è stato un allenatore che ci ha dato tantissimo”. Sul suo futuro: “Sono al Livorno, lavoro al Livorno, ma resto un grande tifoso del Rimini: del resto sono nato qui, il primo stadio in cui ho messo piede è stato il Neri sulle spalle di mio babbo e ci ho fatto l'esordio da professionista”.
Un altro riminese, Gabriele Zamagna:“Sensazioni meravigliose, è come se il tempo si fosse fermato, questo è la bellezza del calcio e dei rapporti tra  le persone che si vogliono bene anche a distanza di anni. Spero ci siano altre occasioni in futuro”.
ste.fe.

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