Il territorio riminese inizia il conto dei danni ed è emergenza frane

Il presidente della Provincia Sadgholvaad: 'Regione e Governo intervengano, servono fondi'

A cura di Redazione Redazione
18 maggio 2023 11:09
Il territorio riminese inizia il conto dei danni ed è emergenza frane - Smottamento nel comune di San Leo
Smottamento nel comune di San Leo
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Il territorio riminese è alle prese con i danni della forte ondata di maltempo delle ultime 48 ore. 

Il numero delle frane che si sono aperte sul territorio è impressionante. Ce ne sono una quindicina a Montescudo Monte Colombo, una ventina a Sant'Agata Feltria, tanto per citare alcuni esempi. Tante strade chiuse o interrotte, con senso unico alternato, per dissesti, smottamenti e frane; e anche in questo caso l'elenco è lungo: strada provinciale 8 Santagatese, strada provinciale  22 Leontina, strada provinciale  36-bis Morciano-Montefiore, strada provinciale 49 Trasversale Marecchia, strada provinciale 84 Pedrosa, strada provinciale 84-bis Valpiano-Miratoio, strada provinciale 97 Soanne, strada provinciale 118-bis Eremo, strada provinciale 132 Gemmano, strada provinciale 133 San Giuseppe, strada provinciale 146 Sapigno.

In Provincia inizia il conto materiale dei danni, dopo una stima di circa un miliardo e mezzo di euro per le due province di Forlì-Cesena e Rimini. Il presidente della provincia di Rimini Jamil Sadegholvaad sottolinea ciò che può sembrare ovvio: “Servono ingenti e urgenti risorse, prima per le emergenze poi per gli interventi strutturali”. E sono importi “che solo Governo e Regione possono assicurare”. Martedì prossimo (23 maggio) il Consiglio dei Ministri dichiarerà lo stato di calamità naturale. Tuttavia, ribadisce Sadegholvaad, servono non solo interventi per tamponare le emergenze: imprescindibile “lavorare per fronteggiare concretamente il rischio di dissesto idrogeologico, un rischio che interessa buona parte del nostro territorio collinare e montano”. 

Per Sadegholvaad è indispensabile “una pianificazione territoriale rispettosa delle caratteristiche naturali del territorio” e “una manutenzione capillare”, ma anche uno snellimento delle procedure. La messa in sicurezza dei territori deve diventare, chiosa il presidente della Provincia, “priorità assoluta per lo Stato”.  

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