Rapina a sala slot risolta dopo 10 anni: Dna collega imputato all’episodio

Imputato a processo per violenta rapina con sequestro di persona: richiesta di 10 anni di reclusione

Le prove di Dna collegano imputato al crimine

Un 50enne, originario di Roma, attualmente agli arresti domiciliari per un'altra questione, è accusato di essere l'autore di una violenta rapina avvenuta 10 anni fa, il 4 novembre 2013, in una sala slot a Morciano di Romagna. L'imputato rischia una pesante condanna e il pubblico ministero ha chiesto una pena di 10 anni e 6 mesi di reclusione, oltre a una multa di 3.000 euro e pene accessorie.

Dopo quasi 10 anni, i carabinieri sono riusciti a risalire all'imputato grazie al Dna trovato su alcuni oggetti sequestrati durante la rapina. Due uomini mascherati entrarono nella sala slot di notte e minacciarono un dipendente per ottenere denaro. Dopo aver rubato circa 7.000 euro, lo immobilizzarono e lo rinchiusero in un ripostiglio. Gli oggetti sequestrati, come le fascette e il nastro adesivo utilizzati durante il crimine, furono inviati per analisi ai Ris di Parma.

Le analisi biologiche hanno rivelato la presenza di un profilo di Dna misto su fascette e nastro adesivo, con una componente sconosciuta all'epoca. Di recente, è stato confermato che il Dna estraneo corrisponde a quello dell'imputato, il cui profilo era già presente nel database delle forze dell'ordine a seguito di un precedente arresto.

Gli investigatori hanno considerato che l'imputato abitava nella zona dell'avvenimento e che aveva legami con il comune di Morciano all'epoca della rapina, quindi lo hanno identificato come uno dei due malviventi responsabili. Il processo contro di lui è stato aggiornato al prossimo 13 giugno con la sentenza.

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