Niente boccate di 'aria fresca' per Rimini

Proprio all’interno di una delle sue carrozze si è svolta nella mattinata del 22 aprile la conferenza di presentazione dei dati del monitoraggio ambientale effettuato dal Treno Verde di Legambiente e...

A cura di Redazione
22 aprile 2011 16:03
Niente boccate di 'aria fresca' per Rimini -
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Proprio all’interno di una delle sue carrozze si è svolta nella mattinata del 22 aprile la conferenza di presentazione dei dati del monitoraggio ambientale effettuato dal Treno Verde di Legambiente e Ferrovie dello Stato che, dopo aver viaggiato da Siracusa fino alla Liguria, passando per la Lombardia, ha fatto tappa a Rimini. Le analisi presentate sono il frutto di 48 ore di monitoraggio, posizionato all’incrocio tra Via Roma e Via Bastioni Orientali, in maniera ininterrotta tra mercoledì 20 e giovedì 21 aprile 2011. La città romagnola ha riscontrato un inquinamento acustico sopra i limiti di legge sia di giorno che di notte e polveri sottili invece nei limiti, anche se, secondo i dati Arpa Rimini, si accinge a superare molto presto il limite di legge. Le concentrazioni di inquinanti sono state rinvenute in particolare lungo le vie cittadine, soprattutto in Zone a Traffico Limitato, sinonimo di quanto l’aria respirata dai riminesi sia malsana.
Da qui l’appello da parte di Legambiente verso quella che sarà la nuova amministrazione comunale: potenziare con urgenza mezzi pubblici e vie ciclabili.

La campagna ambientalista di Legambiente e Ferrovie dello Stato, realizzata quest’anno con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la collaborazione di ANCI e il contributo di Telecom, da più di venti anni attraversa l’Italia per sensibilizzare i cittadini sulle nuove possibilità di risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, grazie ad una mostra interattiva, incontri e convegni.
                                       
Secondo quanto emerso dalle analisi del laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale di RFI nei due giorni di campionamento, i valori delle polveri sottili, altamente dannose per la salute dell’uomo, non hanno mai superato il limite giornaliero di 50 mg/m3  previsto dal D.lgs 155 del 2010. Le medie registrate sono state di 44 mg/m3 per il primo giorno e  46 mg/m3 nel secondo. Valori che restano quindi nei parametri di legge anche se sulla soglia del limite consentito. Non vanno per questo sottovaluti, soprattutto in considerazione del fatto che nonostante la presenza costante del vento in questi due giorni e la favorevole posizione geografica di Rimini, i valori registrati hanno mantenuto comunque livelli medio alti.
 
Per niente rassicuranti invece, i dati ottenuti dalle analisi effettuate dallo staff del Treno Verde con uno dei due rilevatori di PM10 Dust Monit, messi a disposizione da Con.Tec. Lo strumento fisso, posizionato in Viale della Repubblica, ha rilevato nelle 24 ore tra il 18 e il 19 aprile una media di 61 mg/m3, di cui il 24% di PM2,5, superando il limite giornaliero di 50 mg/m3, situazione che si è ripetuta anche nelle 24 ore successive in Via Bascucci, in prossimità dell’incrocio tra Via Covignano e la Statale 16 con livelli di PM10 pari a 62 mg/m3 di cui il 27% di PM2,5.
Il monitoraggio itinerante invece, effettuato giovedì 22 aprile dalle ore 19.00 alle ore 20.00 con lo strumento Personal Dust Monit lungo alcune vie principali della città dal tecnico di Legambiente, è partito da via Roma ha percorso via Tripoli, passando per Via Circonvallazione Meridionale, Via Circonvallazione occidentale, Via Dei Mille per concludersi in corso Giovanni XXIII. Lungo questo percorso il dispositivo ha registrato una media oraria di PM10 pari a 106 mg/m3 di cui circa il 35% costituito da PM2,5. Dati decisamente allarmanti anche questi, considerando che lo strumento in questione rileva il livello delle polveri inquinanti ad altezza uomo simulando una passeggiata di un’ora per la città. Il PM2,5 consiste in particelle con diametro al massimo di 2,5 micron, un quarto del PM10, tanto da risultare ancora più pericolose per la salute umana, perché riescono a penetrare nel punto più profondo dei polmoni. Da quest’anno anche la normativa italiana prevede un limite di riferimento di misurazione fissato dal D.lgs 155 del 2010, che stabilisce però solo un valore limite medio annuo a 25 mg/m3. Non trattandosi di una media giornaliera, ma di una singola media oraria, il trattamento di questi dati deve ritenersi parziale.
Sotto controllo invece i valori relativi a benzene, monossido di azoto, monossido di carbonio e ozono.
 
Al 22 aprile 2011 solo Modena, dei capoluoghi di provincia dell’Emilia Romagna, ha oltrepassato i 35 superamenti del limite di PM10 – commenta Giulio Kerschbaumer, di Legambiente Emilia Romagna -. Nel 2010 alla stessa data invece, tutte le città – eccetto Forlì e Cesena – avevano ampiamente oltrepassato i 35 giorni consentiti dalla legge. Questo buon risultato è frutto, più che di politiche innovative di mobilità urbana, di favorevoli condizioni climatiche. E’ necessario quindi implementare azioni strutturali rivolte a favorire l’uso del trasporto pubblico nei centri urbani, integrato al car sharing e car pooling, favorendo in maniera decisa la mobilità ciclabile. E’ indispensabile inoltre implementare il trasporto su ferro, abbandonando i grandi progetti di nuove infrastrutture stradali in regione come la Cispadana, la bretella Campogalliano – Sassuolo, la Mestre Ravenna, segnando un decisivo cambio di rotta sul tema della mobilità.
                                                                  
Da non sottovalutare infine il quadro relativo all’inquinamento acustico in città, in particolare nelle ore notturne i cui livelli di decibel superano la soglia di guardia. Decibel due giorni su due sopra la norma, sia di notte che di giorno. I valori registrati nelle ore diurne sono stati rispettivamente di 68,3 e 68,0 decibel, rimanendo costantemente sopra la norma. Mentre i dati raccolti durante l’orario notturno si presentano così: 59,7 dB(A) nelle prime 6 ore di monitoraggio del 20 aprile e 63,7 dB(A) nel periodo notturno che ha chiuso le 48 ore di analisi. Il Comune di Rimini ha approvato il “Piano Comunale di Classificazione Acustica”, pertanto la zona presa in esame, in prossimità dell’incrocio tra Via Roma e Via Bastioni orientali, è stata assimilata alla “Classe I – aree particolarmente protette”, come previsto dal piano di zonizzazione della città che, secondo la Legge Quadro n. 447 del 26/10/95 e successivi decreti attuativi, fissa i limiti acustici a 50 dB(A) nella fascia diurna e 40 dB(A) in quella notturna. Questa impostazione della zonizzazione è dovuta alla presenza delle aree adibite a parco pubblico adiacenti i parcheggi che insistono nella zona in indagine. Inoltre è presente a circa 100 m dal sito in indagine anche un plesso scolastico.
 
Dall’esame dei dati raccolti nei tre giorni di registrazione in continuo – commenta Luca Ricciardi, responsabile del laboratorio mobile dell’Istituto RFI – emerge un superamento dei limiti di legge di circa 20 dB(A) sia nelle ore diurne che in quelle notturne in tutti e due giorni presi in considerazione, rispetto ai limiti di 50 e 40 dB(A) relativi ai periodi di riferimento diurno e notturno. Gli elevati livelli acustici riscontrati sono generati principalmente dai veicoli leggeri, pesanti e dagli autobus in transito in Via Roma durante tutto l’arco della giornata, mentre Via Bastioni Orientali è percorsa principalmente da veicoli leggeri e mezzi pubblici. La strada principale – Via Roma – per la sua conformazione e posizione nel tessuto urbano, presenta flussi veicolari pulsanti su tutto il periodo di osservazione a causa della presenza dei semafori. Nelle ore diurne, la densità dei flussi veicolari mantiene basse sia le velocità di transito delle auto che la rumorosità intrinseca dei singoli passaggi. Nelle ore notturne questo fenomeno si capovolge, ovvero il diradarsi del numero dei veicoli che circola favorisce l’incremento delle velocità dei singoli transiti e di conseguenza la rumorosità degli stessi”.

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