Ospedale di Riccione: il saluto al Cappellano
Si è svolta ieri, all’Ospedale “Ceccarini” di Riccione, una piccola cerimonia di commiato per don Pietro Canini, il cappellano dell’Ospedale. Don Pietro svolge la sua missione pastorale al “Ceccarini”...

Si è svolta ieri, all’Ospedale “Ceccarini” di Riccione, una piccola cerimonia di commiato per don Pietro Canini, il cappellano dell’Ospedale. Don Pietro svolge la sua missione pastorale al “Ceccarini” da mezzo secolo e, raggiunti quasi 92 anni d’età, sta per ritirarsi presso la Casa del Clero di Rimini. Cappellano dell’Ospedale “Ceccarini” sarà ora don Angelo Rubaconti (parroco di Misano Monte). I servizi di conforto spirituale offerti all’Ospedale di Riccione non subiranno ripercussioni.
C’erano decine di operatori e anche persone comuni al saluto di don Pietro, intervenute nella saletta al IV piano dell’Ospedale “Ceccarini”. Ex pazienti, medici, infermieri, operatori che hanno condiviso con il prelato la vicinanza ai pazienti, anche e soprattutto nei momenti più difficili, e alle loro famiglie. Specie quando c’era da comunicare una notizia tragica, hanno ricordato molti medici, e specie quando questa notizia riguardava, magari, un giovane.
“Già alle sei di mattina don Pietro camminava lungo le corsie, per dare la Comunione ai pazienti che la gradivano o la chiedevano. Era sempre al nostro fianco, discreto e silenzioso, ma importantissimo” hanno detto vari operatori che, nel corso della cerimonia, semplice e commossa, si sono alternati a portare una testimonianza. Sempre pronto, sempre disponibile, a qualsiasi ora del giorno e della notte. All’occorrenza si recava anche alla casa protetto di Riccione, “Casa Serena”, quando il suo mandato lo richiedeva.
Il Direttore Medico dell’Ospedale, dottor Romeo Giannei, ha ricordato un po’ della biografia di don Pietro. Nato nel 1919 in una famiglia di 11 fratelli, don Pietro ha vissuto ed è stato segnato, anche nel fisico, dalla seconda guerra mondiale: ha combattuto in Libia ed in Russia, poi è tornato a casa in occasione dell’Armisitzio. Dopo la fine della guerra la chiamata spirituale, e i 7 anni di seminario “con tanti ragazzi più giovani di me”. Dopo una prima assegnazione alla parrocchia di Scacciano, “con don Mario che è stato per me anche un padre”, l’incarico in ospedale, che si concluderà nei prossimi giorni.
Don Pietro, a sua volta commosso, ha voluto esprimere due ringraziamenti, “uno verticale, a Dio, per la vita che mi ha dato e per la possibilità di stare vicino ai malati, e uno orizzontale, a tutto il personale dell’Ospedale, col quale ho sempre collaborato in maniera egregia, senza mai uno screzio”. L’Ospedale ha fatto dono a don Pietro di una targa commemorativa in cui è citato il Vangelo di Matteo: “Ero malato e siete venuti a visitarmi” e in cui si esprime “una grande riconoscenza e gratitudine per questi 50 anni al servizio dei malati e degli operatori sanitari”.