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Ex minatori di Novafeltria ricordano Marcinelle

L’8 agosto 1956 nella miniera di carbone di Marcinelle, nei pressi di Charleroi in Belgio, si verificò una dei più gravi incidenti del ‘900: morirono 262 minatori su un totale di 274 uomini presenti n...

A cura di Redazione
24 agosto 2011 09:15
Ex minatori di Novafeltria ricordano Marcinelle -
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L’8 agosto 1956 nella miniera di carbone di Marcinelle, nei pressi di Charleroi in Belgio, si verificò una dei più gravi incidenti del ‘900: morirono 262 minatori su un totale di 274 uomini presenti nella miniera. Una delle pagini più tristi nella storia dei minatori italiani emigrati nel dopoguerra.
In occasione della ricorrenza dell’incidente, un gruppo di ex-minatori, nati in Valmarecchia ed emigrati in Belgio dopo la Seconda Guerra Mondiale, hanno deposto una targa – in memoria dei compagni che persero la vita 55 anni fa – presso il Museo Minerario di Marcinelle. La delegazione era guidata da Lodovico Molari e dal cavalier Bruno Ronconi dell’U.N.M.I.L. (Associazione U.N.M.I.L., Unione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Novafeltria. Del gruppo faceva parte anche Ivana Baldinini, vicesindaco del Comune di Novafeltria che ha sostenuto e incoraggiato l’iniziativa, patrocinata dalla Provincia di Rimini.
Al corteo lungo le strade di Marcinelle, che il 7 agostoo ha anticipato la cerimonia di scoprimento della targa, era presente il Console Generale d’Italia a Charleroy, Iva Palmieri, che si è intrattenuta lungamente con la delegazione e con i tanti ex-minatori presenti all’evento, tuttora residenti in Belgio.
L’8 agosto, alle 8.10, l’ora della tragedia, è iniziata la commemorazione. La voce di un cerimoniere ha scandito i nomi dei deceduti in quella catastrofe del 1956, mentre i rintocchi di una campana accompagnavano solennemente il triste elenco. I nomi di Giovanni Bianconi, Antonio Gabrielli e Antonio Molari, tutti e tre nati in Valmarecchia, hanno particolarmente commosso i nostri conterranei presenti alla celebrazione: delle 262 vittime di dodici nazionalità differenti,  136 erano italiani.
Alla cerimonia ha presenziato l’Ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio, nonché Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica, S.E. Roberto Bettarini. Il cavalier Bruno Ronconi e la vicesindaco di Novafeltria Ivana Baldinini hanno proceduto a scoprire la lapide, che era stata provvisoriamente occultata da un drappo bianco decorato con il logo del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Sulla targa la dicitura: “Il gruppo minatori della Valmarecchia di Rimini a perenne memoria del sacrificio dei caduti sul lavoro nelle miniere del Belgio”.
Il senso della targa, ideata e voluta in Valmarecchia, è quello di ricordare tutte le vittime di tutte le tragedie minerarie che si sono consumate in Belgio dal 1946 al 1963, senza distinzione di nazionalità o luogo di lavoro, anche se va ricordato che a morire furono complessivamente 867 Italiani su un totale di 1126 deceduti.
Un applauso lungo e quasi liberatorio ha suggellato l’evento al Bois du Cazier di Marcinelle. Un evento che, oltre a tener viva per le generazioni più giovani la memoria del lavoro e dei sacrifici che fecero, all’epoca,  molti uomini e donne di questa terra, è anche un richiamo all’importanza della sicurezza sul lavoro, tema drammaticamente sempre attuale, anche nel terzo millennio.

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