15mila presenze per Mobycult a Rimini e Riccione

Martedì 30 agosto la presentazione di “Il caso Cartesio” di Daniele Bondi ha chiuso il sipario della XXI edizione di MobyCult – Incontro con l’autore. E si può parlare davvero di un “caso MobyCult”: d...

A cura di Redazione
31 agosto 2011 13:42
15mila presenze per Mobycult a Rimini e Riccione -
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Martedì 30 agosto la presentazione di “Il caso Cartesio” di Daniele Bondi ha chiuso il sipario della XXI edizione di MobyCult – Incontro con l’autore. E si può parlare davvero di un “caso MobyCult”: dal cinque al 30 agosto sono state circa quindicimila le presenze complessive stimate, tra Rimini, nello storico “tendone” di p.le Boscovich, sul porto, e Riccione, in piazzetta San Martino. Grandi numeri inusuali per quello che è un evento culturale “di nicchia” come può essere l’incontro tra scrittori e lettori, senza “effetti speciali” ma con la possibilità di dialogare in diretta, faccia a faccia. Un fenomeno che ha trovato un bel riconoscimento nelle pagine di “Colti sul Fatto” di Marco Travaglio, ospite nelle ultime dieci edizioni, dove racconta della presentazione di “Papi” e della scommessa del suo nuovo quotidiano a MobyCult, il 27 agosto del 2009: “…poi serata con Padellaro al porto di Rimini, nella rassegna della libraia Manola Lazzarini: 2000, forse 3000 persone.” Anche quest’anno, domenica 28 agosto, per la presentazione di “Colti sul fatto” Marco Travaglio si è trovato davanti la “sua” platea stracolma, attenta, reattiva. Con le persone che hanno cominciato a prendere posto alle sette e mezza, riempiendo il tendone, e si sono poi sedute sui muretti del porto, sulle sedie portate da casa, per terra o appoggiate alla bicicletta. Un pubblico appassionato, che è intervenuto con le sue tante domande e si è messo in fila per far firmare a Travaglio una copia del libro, scambiando qualche parola con lui, fin quasi alla mezzanotte.

Un’altra caratteristica della rassegna sta nell’aver creato negli anni un suo pubblico particolare, un vero e proprio “popolo di MobyCult”, zoccolo duro che segue quasi tutti gli incontri in calendario e comincia ad informarsi sugli appuntamenti in programma all’inizio dell’estate.

Ma il “caso MobyCult”, la prima rassegna di incontri con l’autore della nostra provincia (…e tra le poche che riescono a resistere anche in questi tempi difficili per gli eventi culturali)  non sta solo nei grandi numeri quanto nella qualità degli ospiti e dei testimonial che vengono a presentarli, e nella capacità di disegnare il profilo delle problematiche e dei temi più interessanti e attuali della società contemporanea, così come vengono riflessi nei libri pubblicati nel corso dell’anno.

Gli autori vengono selezionati da Manola Lazzarini, la direttrice artistica della rassegna, con sagacia e attenzione a un pubblico trasversale. Così anche quest’anno incontrare, tra gli altri, Valerio Massimo Manfredi, Andrea Mingardi, Dario Franceschini, Vladimir Luxuria, Vito e gli “scrittori da queste parti” dello Scaffale Romagnolo, sera per sera ha permesso di gettare uno sguardo interessante sull’oggi, come sfogliando un magazine: c’è stato spazio per il giornalismo d’inchiesta di Travaglio, per l’approfondimento dei problemi sociali della Benedettelli, per la psicologia con Maria Rita Parsi e non è mancato il mangiar sano, con Rosanna Lambertucci… e tante pagine di narrativa, di tutti i generi. Così Manola Lazzarini spiega il “caso MobyCult”: «Gli autori invitati accettano sempre con grande piacere di partecipare alla rassegna, e molti, presenti da più edizioni,  sono diventati degli amici. A Rimini tornano volentieri perché apprezzano molto l’ospitalità romagnola e si sentono accolti dal calore del pubblico. Anche quest’anno ci hanno seguito in tantissimi, con grande attenzione. Mi tolgo un sassolino dalla scarpa, però: speriamo l’anno prossimo di poter cominciare un po’ prima. Già da metà luglio in molti si informavano, la gente era preoccupata perché ancora non aveva saputo niente della rassegna. E poi la scelta sarebbe ancora più ricca, ad agosto molti autori vanno in ferie. Mi piacerebbe rafforzare lo “Scaffale romagnolo”, con più appuntamenti: c’è davvero tanto di buono, in quello che si pubblica dalle “nostre parti”, è una sezione sempre più apprezzata. Insomma: direi che questa rassegna è un’ottima ambasciatrice dei valori migliori della nostra città, e va valorizzata!»

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