Carim, Vitali e Gnassi: la comunita' sia di supporto
Nella partita per mantenere la ‘riminesita” della Carim, istituto di credito commissariato da mesi dalla Banca d’Italia, occorre “grande attenzione, grande precisione nei passaggi, nelle relazioni, ne...

Nella partita per mantenere la ‘riminesita” della Carim, istituto di credito commissariato da mesi dalla Banca d’Italia, occorre “grande attenzione, grande precisione nei passaggi, nelle relazioni, nella trasparenza, nella comunicazione del cammino che si intende intraprendere” e, soprattutto, che “l’intera comunità locale faccia sentire pubblicamente in questa fase il suo supporto”. E’ quanto scrivono, in una nota congiunta, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e il presidente della Provincia, Stefano Vitali. “E’ fondamentale – osservano – che il sistema Rimini mantenga la sua capacità d’attrazione verso l’esterno, tanto più oggi che le Amministrazioni, stante la fase economica, non hanno la possibilità di essere ‘carburante’. Ecco, allora, che assume particolare rilevanza come si chiuderà la partita della banca – ammoniscono -: siamo con il Presidente Pasquinelli quando afferma che il piano di recupero della Carim attraverso l’investimento del tessuto industriale e della piccola e media impresa locale è possibile, necessario e obbligato. Non è semplice questione di campanile o orgoglio – assicurano – ma la consapevolezza che per il sistema Rimini le banche riminesi, la loro salute, devono continuare a essere elemento indispensabile per garantire quei progetti di sviluppo che, altrimenti, un territorio depresso o colonizzato non potrebbe mai ottenere”. Per questo, proseguono Gnassi e Vitali, “da parte delle Istituzioni c’é la ferma convinzione che si debba esplorare completamente e compiutamente la strada intrapresa, mai dimenticando che più di un’operazione d’ingegneria finanziaria qui sono riposte speranze e ansie di centinaia di dipendenti, migliaia di correntisti, decine di migliaia di piccole e medie imprese”. A tale riguardo, “occorre grande attenzione, grande precisione nei passaggi, nelle relazioni, nella trasparenza, nella comunicazione del cammino che si intende intraprendere, in modo che esso, così come si configura, vale a dire ‘possibile e necessario’, non debba soffrire di quegli inciampi ed equivoci, più o meno cercati e strumentali ad altrui interessi che più di una volta hanno impedito a Rimini di afferrare qualche prezioso treno”. Qundi, concludono Gnassi e Vitali, “l’auspicio di Comune e Provincia di Rimini è che l’intera comunità locale, dalle forze sociali, economiche, politiche, faccia sentire pubblicamente in questa fase il suo supporto, evitando il rinchiudersi in una afonia che sarebbe solo anticamera di un disinteresse micidiale per la collettività”.