A Misano l' 'Antigone' secondo Massimo Cacciari
Massimo Cacciari emoziona una platea di oltre 500 persone, anche i posti in piedi erano esauriti, con le profonde riflessioni su "Antigone" la tragedia di Sofocle. Gran parte della letteratura e della...

Massimo Cacciari emoziona una platea di oltre 500 persone, anche i posti in piedi erano esauriti, con le profonde riflessioni su "Antigone" la tragedia di Sofocle. Gran parte della letteratura e della filosofia, almeno negli ultimi duecento anni, sono un confronto con la tragedia di Sofocle. “Antigone -spiega Cacciari- una tragedia che è un archetipo sociale, fondamento di una democrazia dialettica e discorsiva, in cui la partecipazione del cittadino alla vita della polis era fattivamente attiva”. Antigone, l'eterno conflitto tra il potere, l'etica e la legge. Massimo Cacciari contesta l'interpretazione più diffusa del conflitto tra i due antagonisti, Antigone e Creonte, come interno alla sfera del diritto, dell'etica, della politica. Antigone, dice il filoso veneziano, manifesta un'alterità radicale rispetta a questa sfera. Perciò tanto le sue parole quanto quelle di Creonte, chiuse al dialogo, uccidono. Ambedue sono saldi, rigidi, inconciliabili nei loro caratteri e nei loro Logos, ambedue vivono nella dismisura: Creonte, ossessionato dall'anarchia, dimentica i limiti del potere, Antigone, posseduta da Dike “la giustizia”, compagna degli dei dell'Ade, compie il suo pio delitto contro le leggi della Polis. Come nel sottotesto di Sofocle si legge il suo impegno politico nell'Atene di Pericle e il sostrato arcaico del regno delle madri, così nel sottotesto di Cacciari, che ha tradotto per Einaudi l'opera, si legge il suo impegno politico e il confronto con le Antigoni del nostro tempo. Un lungo e intenso dibattito ha chiuso l'incontro.
Prossimo appuntamento, venerdì 13 Aprile, con Quirino Principe e il Faust di Goethe.