Giorgio Barbieri e Filippo Manfroni presentano'E fu sera e fu mattina'

E fu sera e fu mattina: dal magma primordiale di Giorgio Barbieri emergono le figure in costruzione di Filippo Manfroni, proprio come nel racconto della Genesi la creazione del mondo prende il via dal...

A cura di Redazione
31 maggio 2012 08:10
Giorgio Barbieri e Filippo Manfroni presentano'E fu sera e fu mattina' -
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E fu sera e fu mattina: dal magma primordiale di Giorgio Barbieri emergono le figure in costruzione di Filippo Manfroni, proprio come nel racconto della Genesi la creazione del mondo prende il via dalla materia informe e inanimata. È questo l’intimo legame che unisce i due artisti impegnati da domani venerdì 1 giugno – inaugurazione ore 19.00 – presso lo spazio Odd Ehibitions di Corso Giovanni XXIII n.8 a Rimini con la mostra “E fu sera e fu mattina”, una doppia personale che raccoglie complessivamente venti opere di Barbieri e venti di Manfroni e che si protrarrà sino al 16 giugno.

Giorgio Barbieri, Torino classe 1948, riminese di adozione, è architetto e ha lavorato in vari campi: urbanistica, architettura civile e religiosa, restauro, arredamento, design e grafica pubblicitaria. Inizia la sua attività artistica nel 1995 dopo un viaggio nel deserto. Oggi esprime la propria cifra artistica con opere informali mescolando pigmenti, gessi, colle, sabbie, in stratificazioni e sovrapposizione di materiali che danno profondità al quadro, producendo spessori e incrostazioni. Lavori meditativi, riflessivi, realizzati con i colori dell’interiorità per una stratificazione materica che si fa anche emozionale. Le sue opere, infatti, non hanno titolo, perché Barbieri non vuole cristallizzare il pubblico su un’idea, la sua, ma desidera che esso senta, provi, veda qualcosa di personale. Ha tenuto personali fra Milano, Bologna e Rimini.

Filippo Manfroni, Rimini classe 1972, ha frequentato l’Istituto d’Arte di Urbino e la Scuola del Fumetto di Milano e oggi lavora come disegnatore per agenzie pubblicitarie. Da una decina di anni si esprime attraverso la pittura, e ha realizzato diverse esposizioni all’estero e in Italia, in particolare in Sardegna, a Ferrara, e più recentemente a Saludecio. A Rimini presenta al pubblico la serie dei “Paralleli”: figure con gli organi della comunicazione – bocca e occhi – sigillati che rappresentano la difficoltà che le coppie hanno di viversi, finendo per condurre esistenze parallele come linee della ferrovia: incapaci di toccarsi, di allontanarsi, di parlarsi.  

Ingresso libero dalle 16.30 alle 20.00 tutti i giorni.

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