Terremoto su Banca Carim: bilancio falsato, 26 indagati per associazione a delinquere
Associazione per delinquere finalizzata al falso in bilancio, false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori e indebita restituzione dei conferimenti. Sono i capi di accusa di cui dovra...

Associazione per delinquere finalizzata al falso in bilancio, false comunicazioni sociali in danno dei soci o dei creditori e indebita restituzione dei conferimenti. Sono i capi di accusa di cui dovranno rispondere, a vario titolo, ben 26 tra membri del Consiglio d'Amministrazione e del Collegio Sindacale di Banca Carim per gli anni 2009-2010, al termine delle indagini preliminari della Guardia di Finanza. Indagati anche i due Commissari Straordinari di Banca d'Italia per il terzo capo d'accusa (indebita restituzione dei conferimenti).
Secondo le indagini della Finanza, coordinate dal Sostituto Procuratore Luca Bertuzzi, l'accusa di associazione per delinquere deriva dall'omissione dolosa nei bilanci delle perdite, già maturate da tempo, relativamente a mutui e finanziamenti elargiti, ma non assistiti da adeguate garanzie; per coprire le perdite, erano state effettuate stime e valutazioni non corrispondenti alla reale situazione del credito. In poche parole nei bilanci della Carim non venivano svalutati i crediti concessi a soggetti o società che non potevano onorare i propri debiti verso l'istituto, a causa degli effetti della grave crisi economica. Così dal bilancio d'esercizio 2009, la perdita di 4.360.393 milioni si sarebbe trasformata in un utile di 31.329.339 milioni, mentre la perdita nella semestrale 2010 sarebbe stata di 61.669.833 euro invece che di 32.532.000. Da qui l'accusa di false comunicazioni sociali per gli anni 2009-2010.
L'indebita restituzione di conferimenti ai soci, per un importo quantificato in poco più di 10 milioni di euro, è fattispecie che risale al periodo di commissariamento: per evitare che il prezzo delle azioni scendesse vertiginosamente, Banca Carim ha acquistato azioni proprie ad un prezzo maggiorato, con gli indebiti conferimenti nei confronti di alcuni soci che avevano venduto le proprie azioni all'istituto stesso. La Finanza ha rilevato un utilizzo fraudolento del sistema di prenotazione per la cessione e l'assegnazione di azioni: Banca Carim, come da autorizzazione della Consob, doveva fungere da mero punto di incontro tra la domanda e l'offerta del mercato azionario, senza interferire.