Video: furti e rapine in case e negozi, nella banda anche domiciliati in campo nomadi
Alle prime ore dell’alba di mercoledì, la Polizia di Stato di Rimini ha eseguito, in collaborazione con le Questure di Brindisi, Ancona ed Asti, sette ordinanze di custodia cautelare, di cui sei in ca...

Alle prime ore dell’alba di mercoledì, la Polizia di Stato di Rimini ha eseguito, in collaborazione con le Questure di Brindisi, Ancona ed Asti, sette ordinanze di custodia cautelare, di cui sei in carcere ed una ai domiciliari ed un obbligo di dimora, nei confronti di otto pregiudicati italiani, alcuni dei quali residenti all’interno di un campo nomadi di Rimini. Tutti sono responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine in negozi, furti in abitazione e ricettazione. Tre rapine a Rimini alla fine del 2013, una in un ufficio postale a Caselle Torinese. Nel corso dell’operazione della Squadra Mobile, denominata “Black Car”, sono state effettuate numerose perquisizioni, oltre ad intercettazioni telefoniche, pedinamenti e controlli..
Otto le persone identificate a conclusione dell’indagine . Per sette di loro è stato emesso l’ordine di custodia cautelare in carcere
Gli arrestati sono i riminesi M.M. 29 anni e F.G 71 anni, P.F., forlivese 53enne, J.F, di Jesi, 43 anni e tre brindisini, B.F. 33 anni, C.G. 40anni e D.R. 35 anni.
Per una 28enne riminese P. E. è stata sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di Rimini con divieto di uscire dall’abitazione nelle ore serali e notturne.
Gli arrestati dopo le formalità di rito, sono stati portati in carcere a Rimini.
La svolta nelle indagini, la macchina nera
A dare una svolta nell’operazione la “macchina nera”, da cui ha preso nome l’indagine, usata durante le rapine. Negli ultimi mesi del 2013 era partito il lavoro della Polizia a seguito di tre rapine che erano state messe a segno in supermercati riminesi. Durante una di queste, in via Coletti, un passante aveva casualmente fotografato il mezzo, rendendo possibile l’identificazione del possessore dell’auto. Da qui si sono sviluppate le indagini, che hanno portato la Polizia a Caselle Torinese dove sono stati fermati mentre erano intenti a mettere a segno una rapina in un ufficio postale. Seguire i movimenti dell’auto non è stato facile per le forze dell’ordine: mentre si trovavano in Riviera, infatti, rubavano targhe che poi avrebbero utilizzato per altri colpi fuori città e viceversa.
Nel frattempo la Polizia si è concentrata anche su una seconda cellula che si muoveva verso Rimini e che aveva legami con il gruppo. La banda è stata intercettata a Forlì e bloccata: era pronta per mettere a segno un furto in una gioielleria.
Fatto ritorno in Riviera, uno dei componenti del gruppo ha iniziato una nuova attività assoldando due aiuti. Ha cominciato così a svaligiare appartamenti, ripulendone 13.