Non siamo tutelati, chiudiamo da soli: a Cattolica, non si balla più al Bikini e al Malindi

La società che gestisce i locali da ballo Malindi e Bikini a Cattolica ha deciso di chiudere in anticipo la stagione, nonostante l'afflusso di numerosi turisti per le gare del motomondiale a Misano e...

A cura di Redazione Redazione
08 settembre 2015 15:03
Non siamo tutelati, chiudiamo da soli: a Cattolica, non si balla più al Bikini e al Malindi -
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La società che gestisce i locali da ballo Malindi e Bikini a Cattolica ha deciso di chiudere in anticipo la stagione, nonostante l'afflusso di numerosi turisti per le gare del motomondiale a Misano e gli eventi ad esse connesse. Lo ha comunicato in una lettera al Silb l'amministratore della società Ferdinando Bianchini, sottolineando che si è trattato di una decisione "presa a malincuore, visto l'entusiasmo e l'impegno che ha sempre animato società nello svolgere l'attività". Il Bikini è stato sfondo, nella notte tra sabato e domenica, di un fatto di cronaca che ha visto per protagonisti tre napoletani, che in base alle indagini dei Carabinieri avrebbero sequestrato un 20enne albanese, avventore del locale.  Proprio il Silb aveva in più di un'occasione lamentato l'impossibilità per i gestori dei locali di controllare la clientela, anche attraverso perquisizioni se necessario, e soprattutto di impedire l'ingresso a persone pregiudicate o non gradite. Una conclusione a cui è giunto anche Bianchini, evidenziando "l'impossibilità di poter gestire i locali secondo i criteri basilari della gestione dei medesimi, tra cui il divieto di discrezionalità di ammissione del pubblico e la mancanza di tutela in caso di avvenimenti non causati dalla gestione stessa".

Immediata la risposta del Presidente Regionale del Silb Gianni Indino, che non esita a parlare di "caccia alle streghe", evidenziando ancora una volta le difficoltà dei gestori di discoteche, lasciati senza strumenti e senza tutele per evitare problematiche dal punto di vista della sicurezza,"ripagati con la chiusura della propria attività" quando denunciano i "fatti spiacevoli che accadono nel proprio locale".

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