C’era una volta il Symbol, emozionante ricordo del socio del compianto Ercolani: ‘locale chiuso per colpa dei pr’

NULL

NULL

A cavallo tra gli Anni Ottanta e Novanta è stata una delle disco più amate della Riviera, una sorta di vera e propria istituzione per il “popolo della notte”. Stiamo parlando del Symbol, storico locale di Domagnano, a quell’epoca una delle realtà più esclusive e frequentate della zona e non solo. A raccontarne la radiosa, seppur breve, parabola è Stefano Valentini, uno dei creatori di quello che, appunto, resterà un “simbolo” nel suo genere. “Assieme a degli amici, tra cui il compianto Massimo Ercolani, gestivo il Mister Fantasy, una discoteca che si trovava a Gualdicciolo. Sulla scia del successo del locale abbiamo deciso di fare il grande passo e di trasferire la nostra attività a Domagnano, in una struttura inutilizzata da alcuni anni. Il Symbol è nato così”. L’investimento è stato notevole, tanto che il locale è stato trasformato e arredato di tutto punto. “L’idea è stata quella di dar vita a un locale di alto livello, per questo non abbiamo badato spese. Solo per l’acquisto della struttura e del terreno abbiamo investito 1,2 miliardi di lire, circa altrettanti per rifare tutto ex novo e per l’arredamento. Per realizzare il tutto ci siamo affidati allo studio Tausani, architetti che si erano occupati di altre importanti realtà del settore. Le finiture e tutti i materiali, quali ad esempio i marmi rigorosamente veri, erano i migliori presenti sul mercato. Suggestivo e molto apprezzato il giardino, al cui interno era presente una piscina, collegato alla parte superiore del locale mediante un ponte. Nei mesi estivi era il top tanto che, senza voler peccare di presunzione, siamo diventati una delle migliori discoteche della zona”. Un locale frequentatissimo sia durante la bella stagione che nei mesi invernali. “I grandi numeri si facevano ovviamente in estate, con l’avvento dei turisti, ma anche nei mesi invernali erano tantissime le persone della zona che venivano da noi. Il pubblico era variegato perché, anche come musica proposta dai nostri dj, abbiamo sempre cercato di venire incontro ai gusti di tutti”. Dopo circa quattro anni di grande successo le cose sono lentamente ma inesorabilmente mutate. “A cambiare radicalmente il tutto l’arrivo dei cosiddetti ‘pr’, persone che venivano pagate per portare i clienti nei locali. In breve tempo questa figura ha assunto una tale importanza che è stata in grado di convogliare il pubblico da una parte all’altra, spostando gli equilibri. L’avvento dei locali del Marano, a ingresso libero e dove si pagava solo la consumazione, ha poi inferto il colpo di grazia. Così nel ’92 ho deciso di terminare l’esperienza, il Symbol è andato avanti un altro paio d’anni poi ha chiuso definitivamente i battenti”. Per Valentini si è così aperto un altro capitolo professionale. Di genere differente ma ugualmente denso di soddisfazioni. “Sono anche uno sportivo, in passato ho praticato ginnastica artistica, e già ai tempi della disco avevo una piccola palestra. Così l’equivalente della quota ricevuta quando ho lasciato il Symbol l’ho investito per aprire il ‘Phisicol’ a Borgo Maggiore, una delle palestre più antiche di San Marino e, a giudicare dal riscontro del pubblico, forse anche una delle migliori”. Nessun rimpianto, o quasi, per il passato. “Quella attuale è un’attività che mi dà grandi soddisfazioni, dunque mi sento molto appagato. Tornassi indietro forse non investirei così tanto nell’arredamento della discoteca, al di là degli orpelli il Symbol avrebbe funzionato comunque. E’ però stata una bella esperienza che sono contento di avere vissuta”.

Rispondi

Scopri di più da altarimini.it

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading