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Pranza al ristorante e muore, aveva mangiato sushi. Non escluse altre ipotesi oltre al cibo: decisivo esito autopsia

Si dovrà attendere l'esito dell'autopsia già effettuata, il responso arriverà entro 60 giorni, per capire se sia stato proprio il pesce crudo, il sushi, ad avere causato la morte di Khadija Oushi, 33...

A cura di Redazione
28 aprile 2017 11:23
Pranza al ristorante e muore, aveva mangiato sushi. Non escluse altre ipotesi oltre al cibo: decisivo esito autopsia -
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Si dovrà attendere l'esito dell'autopsia già effettuata, il responso arriverà entro 60 giorni, per capire se sia stato proprio il pesce crudo, il sushi, ad avere causato la morte di Khadija Oushi, 33 anni, la marocchina che viveva vicino a Bellaria Igea Marina e che la sera di Pasqua insieme al marito (secondo quanto ha raccontato l'uomo) aveva cenato in un ristorante giapponese a Savignano che fa parte di un grande franchising diffuso sul territorio nazionale. La vittima, che soffriva di asma, ha accusato una fitta improvvisa uscita dal locale poi la crisi respiratoria. Ha cessato di vivere dopo cinque giorni di coma cerebrale. 

Ad essere indagata per omicidio colposo è la titolare del ristorante, una cittadina cinese che ha spiegato: "Non sappiamo se sia venuta da noi a mangiare. Io sono tranquilla, se ne occupano gli avvocati". "Quel ristorante serve 400 pasti al giorno ed è aperto dal febbraio 2015, faccia un po' i conti di quanti pasti ha servito…", ha fatto il punto l'avvocato Giulio Cesare Bonazzi. Anche il marito della vittima sostiene di essere stato male ma si è ripreso. Per la moglie nulla da fare, morta dopo il coma. Sono subito scattati i controlli dei Nas dei carabinieri, che hanno già visitato il ristorante e ritirato i prodotti da analizzare. Intanto però si aspetta l'esito dell'autopsia perché, come spiegano dalla difesa, la causa potrebbe anche essere legata alle operazioni dei sanitari. "Il pm che segue il caso – continua il legale – ha chiesto al perito di verificare che non sia stato commesso qualche errore da parte dei sanitari, dato che la signora soffriva di asma". Questa la linea della difesa che non conferma e non smentisce il fatto che la coppia fosse proprio in quel locale, come sostiene il marito. (Ansa).

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