Non crederai a cosa nasconde l’Appennino: il secondo specchio glaciale tra natura e trekking
Scopri Lago Ballano a 1 341 m nel Parco dei Cento Laghi: natura alpina, energia idroelettrica e curiosità da campeggio.

Il Lago Ballano, situato a 1 341 metri di altitudine all’interno del Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma – noto anche come Parco dei Cento Laghi – rappresenta uno dei gioielli naturalistici più suggestivi dell’Appennino parmense. Con una superficie di circa 73 000 metri quadrati e una profondità massima di 19 metri, è il secondo lago naturale per estensione del territorio montano parmense, superato solo dal vicino Lago Santo. Di origine glaciale, si formò alla fine dell’ultima era glaciale quando i ghiacciai scavarono e modellarono la conca attuale.
Negli anni ’30, la conca fu ulteriormente sbarrata artificialmente per mezzo di una diga realizzata dalla Sade (poi Enel), trasformando Ballano in un invaso idroelettrico strategico. La capacità del lago aumentò fino a contenere oltre 1,27 milioni di metri cubi d’acqua, destinati alla centrale elettrica di Rigoso, posta più a valle. Questo intervento ha permesso per decenni di alimentare il sistema elettrico della montagna parmense, dimostrando come la fusione tra paesaggio e tecnica potesse generare valore per il territorio.
Dopo una fase di declino strutturale, tra il 2014 e il 2016 il livello dell’acqua venne abbassato drasticamente per effettuare interventi di manutenzione alla diga e alle condotte forzate. Nonostante ciò, il fascino selvaggio e incontaminato del lago è rimasto intatto: la sua posizione remota, incastonata tra fitti boschi, lo rende un’oasi perfetta per escursionisti, appassionati di natura, famiglie e campeggiatori. Le acque cristalline, i riflessi verde-smeraldo, l’aria pura e il silenzio assoluto fanno di Ballano uno dei laghi più “alpini” dell’Appennino emiliano.
Natura e trekking nel cuore dell’Appennino
Il paesaggio circostante è dominato da faggete monumentali, abeti rossi e abeti bianchi che avvolgono il lago in un microclima fresco e ombreggiato. In primavera e autunno, i colori della vegetazione offrono spettacoli cromatici mozzafiato, mentre in estate il luogo diventa rifugio ideale per chi cerca freschezza e quiete lontano dalle mete balneari affollate.
Il sentiero CAI 707 costeggia le rive del lago e permette di raggiungere facilmente il vicino Lago Verde, attraverso un itinerario panoramico di circa 45 minuti, adatto anche a escursionisti non esperti. Per i più allenati, è possibile proseguire fino a Prato Spilla, base sciistica e centro escursionistico, oppure tentare la salita verso Monte Sillara, la cima più alta della provincia di Parma. L’intera zona è frequentata anche da fotografi naturalistici, grazie alla presenza di fauna selvatica come cervi, caprioli, falchi pellegrini e scoiattoli rossi, e offre diverse aree attrezzate con tavoli, barbecue e zone di sosta per tende e camper.
In alcuni punti, le rive ripide e boscose creano prospettive simili a fiordi, rendendo il lago uno dei luoghi più scenografici e “nordici” dell’Emilia-Romagna, perfetto per reportage fotografici e weekend immersivi. L’assenza di edificazioni moderne ne preserva l’autenticità.
Diga, energia e curiosità elettrizzanti
Il sistema idroelettrico collegato al Lago Ballano è stato uno dei primi esempi di produzione di energia in quota in Emilia-Romagna. La diga a gravità, costruita tra il 1932 e il 1934, serviva a convogliare l’acqua verso la centrale di Rigoso, attraverso un sistema di condotte forzate sotterranee lungo più di 3 km. Per decenni ha garantito energia a numerose frazioni montane e ai borghi sottostanti.
Nel corso degli anni 2000, a causa del degrado dell’infrastruttura e del cambiamento delle priorità energetiche, la produzione fu ridotta. Tuttavia, Ballano continua a essere un serbatoio strategico in caso di necessità idrica o idroelettrica, e la sua manutenzione è costantemente monitorata da Enel e dal Consorzio dei Cento Laghi.