Disastro Nord Stream: perquisito il camper ed interrogati i gestori del camping di Rimini
Il 49enne arrivato il 18 agosto con moglie e figli, è stato identificato nel bungalow, fotosegnalato e trasferito in carcere

Dopo la cattura, l'alloggio preso in affitto dal 49enne accusato per l'esplosione dei gasdotti Nord Stream, è stato perquisito dai carabinieri. Mercoledì sera i militari del comando provinciale di Rimini hanno atteso, appostati nell'ombra, che l'uomo rientrasse nel bungalow di San Clemente, preso in affitto con la famiglia prima di entrare in azione.
Il gestore del camping e il personale, riferisce Ansa, sono stati interrogati. Per l'albergatore - secondo gli inquirenti - quella era solo una delle tante famiglie straniere in vacanza. L'ucraino era arrivato in riviera il 18 agosto, lo stesso giorno in cui la Corte federale tedesca ha emesso il mandato di arresto europeo. Con la moglie e due figli minori, il 49enne aveva preso un alloggio in un agriturismo a San Clemente.
Qui i carabinieri del reparto operativo e del nucleo investigativo hanno atteso appostati. Quando sono stati sicuri che all'interno del bungalow ci fosse l'ucraino ricercato, poco prima di mezzanotte sono stati chiamati ad intervenire i colleghi della stazione di Misano. I carabinieri hanno prima mostrato le foto diramate dalle autorità tedesche al gestore della struttura, che ha riconosciuto l'uomo, e poi hanno bussato alla porta del bungalow portandone a termine l'identificazione. Al ricercato è stato quindi comunicato in inglese che, stando alla banca dati internazionale, sul suo capo pendeva l'ordine di cattura dalla Germania. Corporatura possente e fisico allenato, è stato fotosegnalato una volta condotto in caserma e poi trasferito in carcere a Rimini.