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Oltre 2.000 fiaccole per la pace: Rimini si illumina contro la guerra

Grande partecipazione in Piazza Cavour alla fiaccolata “Nella notte della democrazia”

A cura di Redazione
03 giugno 2025 11:54
Oltre 2.000 fiaccole per la pace: Rimini si illumina contro la guerra - ph Debora Vendemini e Andrea Shinigami
ph Debora Vendemini e Andrea Shinigami
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 Una partecipazione straordinaria e commovente ha caratterizzato la serata del 1° giugno in Piazza Cavour, dove oltre 2.000 persone si sono radunate per la fiaccolata "Nella notte della democrazia", terza iniziativa del percorso di sensibilizzazione promosso dal Coordinamento Cittadino "L'Ultimo Giorno di Gaza". L'evento, che ha avuto il patrocinio del Comune di Rimini, ha dimostrato la forte sensibilità della cittadinanza: le circa 1.000 fiaccole predisposte sono state distribuite in breve tempo, mentre la piazza continuava a riempirsi di cittadini che hanno voluto partecipare a questo momento di riflessione collettiva. 

Un momento di intensa partecipazione civile 

La serata ha avuto un impatto emotivo profondo sui partecipanti. Prima delle 21:00, i gradini del Municipio sono stati preparati con fiaccole spente, ognuna recante il nome e l'età di bambini palestinesi uccisi. Dalle ore 21:00 è iniziata la distribuzione e l'accensione delle fiaccole, mentre per oltre un'ora, ogni dieci secondi è stato letto ad alta voce un nome e un'età, in un silenzio carico di emozione che ha coinvolto tutta la piazza. Il momento culminante si è raggiunto alle 22:00, quando il Comune di Rimini ha autorizzato lo spegnimento simbolico delle luci di Piazza Cavour per dieci minuti. In quel momento è stata interrotta la lettura dei nomi e si è diffuso in tutta la piazza l'audio con le sirene e la voce di Alessandro Bergonzoni per un "Esercizio di immedesimazione", creando un momento di profonda riflessione collettiva. 

Ph Debora Vendemini e Andrea Shinigami

Il sostegno delle istituzioni

 Il Comune di Rimini ha dimostrato ancora una volta sensibilità e vicinanza ai valori di pace e solidarietà, concedendo non solo il patrocinio ma anche le autorizzazioni specifiche richieste, compreso lo spegnimento simbolico dell'illuminazione pubblica. Si tratta della terza iniziativa sostenuta dall'amministrazione comunale, dopo il successo delle manifestazioni del 9 maggio ("L'Ultimo Giorno di Gaza") e del 24 maggio ("50.000 sudari per Gaza"). 

Una risposta corale della cittadinanza

 L'iniziativa ha confermato la capacità di Rimini di esprimere una partecipazione civile matura e consapevole. Numerosi partecipanti hanno espresso gratitudine agli organizzatori e hanno chiesto di poter contribuire attivamente a eventi futuri, dimostrando come la sensibilizzazione stia generando un impegno concreto e duraturo. Coerentemente con lo spirito delle precedenti iniziative, la fiaccolata si è caratterizzata per l'assenza di protagonismi: nessuna sigla associativa o figura pubblica è stata messa in evidenza, restituendo il senso di una comunità civile che si riunisce spontaneamente per non tacere di fronte alle tragedie umanitarie. 

L'appello per l'impegno futuro 

Il Coordinamento ha rilanciato l'invito ai cittadini a continuare l'impegno pubblico e personale, aderendo alla campagna BDS – Boycott, Divestment and Sanctions, anche alla luce dei recenti comunicati del presidente della Regione Emilia-Romagna e del sindaco di Rimini. È stato rivolto un appello a compiere scelte etiche e consapevoli nelle abitudini quotidiane, per "stare dalla parte della storia che condanna ciò che sta accadendo". Gli organizzatori hanno annunciato che proseguiranno con nuove iniziative pubbliche, non solo di denuncia e sensibilizzazione, ma anche volte a stimolare una presa di coscienza collettiva e azioni concrete di solidarietà. La serata del 1° giugno, vigilia della Festa della Repubblica, ha così acquisito un significato simbolico potente: celebrare la Costituzione significa attuarla, e l'articolo 11 che sancisce il ripudio della guerra rappresenta un impegno che la comunità riminese ha dimostrato di sentire profondamente proprio. 

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