Omicida della moglie assolto, avvocata presa di mira. I colleghi insorgono: "Basta aggredirci"

Omicida della moglie assolto, in Tribunale alla sentenza scoppia la tensione: l'avvocato difensore costretto a uscire scortato dalla Polizia

A cura di Riccardo Giannini Redazione
28 novembre 2023 12:47
Omicida della moglie assolto, avvocata presa di mira. I colleghi insorgono: "Basta aggredirci" - Aula di tribunale (foto di repertorio)
Aula di tribunale (foto di repertorio)
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“Mi sono state dette cose indicibili, che facevo schifo per aver difeso Fogliamanzillo. Ma io ho fatto solo il mio lavoro. È la legge”. Così Viviana Pellegrini, legale dell’uxoricida Raffaele Fogliamanzillo, assolto per vizio totale di mente per la morte della moglie Angela Avitabile, ma sottoposto a una misura di permanenza nel Rems per 20 anni, residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

Parole rilasciate dalla legale, ai colleghi del Corriere Romagna, e antecedenti alla sentenza di ieri (lunedì 27 novembre): quando il giudice ha pronunciato il verdetto, in aula, è salita la tensione e la famiglia, parte civile, ha espresso il proprio disappunto verso la Corte d’Assise con dure parole. L’avvocato Pellegrini è stata scortata all’uscita dalla Polizia, oggetto anche lei di insulti.

Quanto accaduto in Tribunale viene stigmatizzato dal presidente della Camera Penale di Rimini, l’avvocato Alessandro Sarti, che parla di “ennesima aggressione subita da un avvocato, colpevole solo di aver svolto la propria funzione difensiva”.

“Intendiamo manifestare – scrive l’avvocato Sarti – la piena solidarietà e vicinanza alla Collega Viviana Pellegrini, vittima di riprovevoli attacchi che, seppur provenienti dai famigliari della vittima, la cui reazione emotiva può essere umanamente comprensibile, restano del tutto ingiustificati ed inaccettabili proprio perché riferiti solo al ruolo di difensore svolto nel processo”.

Sarti non entra nel merito della vicenda, ma evidenzia che sia emblematico che anche la stessa procura abbia chiesto l’assoluzione dell’imputato, “riconoscendone l’evidente incapacità di intendere e volere”.

Parrebbe perfino pleonastico – evidenzia – ma vale la pena ricordare e ribadire che il diritto di difesa è garantito come obbligatorio dalla Costituzione”.

Sarti cita l’art.1 comma 1 del Codice Deontologico degli avvocati europei: “Il rispetto della funzione professionale dell’avvocato è una condizione essenziale dello stato di diritto e della società democratica“. La presenza attiva dell’avvocato difensore, in sede processuale, “é ciò che consente a ogni cittadino di poter vivere in uno Stato libero, anche per l’imputato macchiato delle accuse più gravi”.

“Dove non ci sono gli avvocati difensori – chiosa Sarti – non c’è libertà e democrazia e di questo ogni cittadino dovrebbe esserne consapevole”.

Omicida della moglie assolto, ordine degli avvocati stigmatizza gli insulti al difensore

Anche da Roberto Brancaleoni, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Rimini, arriva la condanna per quanto subito dall’avvocata: “Il Consiglio dell’Ordine – scrive – sentiti sia il difensore dell’imputato che i difensori delle parti civili, non potendo certamente esprimersi ora nel merito di una vicenda in corso di approfondimento, ritiene di dover nuovamente evidenziare che sono sempre più frequenti episodi di aggressione verbale o di vere e proprie minacce nei confronti degli avvocati difensori in relazione allo svolgimento del proprio mandato, fatto che in generale va assolutamente stigmatizzato e fermato”.

L’avvocato – chiosa Brancaleoni – lungi dal poter essere identificato nella parte da lui assistita, svolge una funzione di tutela di diritti costituzionalmente protetti a garanzia dello Stato di Diritto e quindi di ogni cittadino”.

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