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Omicidio di Tavullia: 3 persone fermate

Momenti di forte tensione ci sono stati in tarda mattina, davanti all'ospedale riccionese, perché i parenti della vittima volevano vedere il corpo del congiunto e hanno provato ad entrare all'obitorio

A cura di Redazione
09 agosto 2024 07:38
Omicidio di Tavullia: 3 persone fermate - La casa dove è avvenuto l'omicidio
La casa dove è avvenuto l'omicidio
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Si chiama Artur Cerria, ha 37 anni, albanese, l’uomo in stato di fermo per l’omicidio del connazionale Dritan Idrizi avvenuto mercoledì sera a Tavullia. Cerria, lavorava come carpentiere e poi ha aperto una ditta di vendita al dettaglio su Internet. Mercoledì sera è stato colpito al capo con un martello da Idrizi ed ha riportato serie ferite. Feriti anche la moglie e il figlio che si trovavano sul luogo dell’aggressione.Gli altri due fermi effettuati dai Carabinieri di Riccione e Pesaro sono un amico di 28 anni della vittima e lo zio di 50 residenti a Cattolica e San Giovanni in Marignano.

Una spedizione, con bastoni e spranghe, per recuperare un credito contestato riguardante la riparazione di un’auto; una violenta discussione in strada tra due gruppi di persone di origine albanese; l’aggressione a coltellate costata la vita ad un 38enne che era tra coloro che chiedevano il pagamento. Sono i fotogrammi della tragedia che si è consumata mercoledì sera, intorno alle 22, a Tavullia. La vittima è Dritan Idrizi, 38 anni, di San Giovanni Marignano colpito con tre coltellate e poi deceduto in ospedale a Cattolica. L’accoltellatore è rimasto ferito ed è stato sottoposto a fermo per l’accusa di omicidio dai carabinieri che indagano coordinati dalla Procura di Pesaro.Nella violenta colluttazione almeno altre quattro persone sono rimaste ferite e trasferite al pronto soccorso di Pesaro con una prognosi fino a 40 giorni. La struttura sanitaria è ora presidiata dai carabinieri per il timore di ritorsioni da parte di amici e familiari della vittima. Sono state fermate tre persone, come indiziate di delitto, e portate nel carcere di Pesaro:è contestata l’accusa di omicidio al capofamiglia del nucleo di Tavullia che, aggredito a martellate e bastonate, come propri famigliari, avrebbe estratto un coltello e ferito mortalmente la vittima; sono stati fermati con l’accusa di lesioni personali aggravate, un cameriere 28enne e un 54enne carrozziere, entrambi albanesi residenti a San Giovanni in Marignano, che avevano accompagnato la vittima a Tavullia per riscuotere un credito da 5mila euro. Un credito, però, a quanto pare contestato dalla famiglia di Tavullia: per questo, sulla strada che porta da Tavullia a San Giovanni Marignano, i due gruppi si sono affrontati a pugni, sprangate e martellate, fino a che non è spuntato il coltello e non si è consumato l’omicidio. La salma del 38enne è stata portata giovedì mattina all’ospedale di Riccione e la Procura di Rimini, su delega dei pm pesaresi, ha proceduto al sequestro del corpo in vista di disporre l’autopsia. Momenti di forte tensione ci sono stati in tarda mattina, davanti all’ospedale riccionese, perché i parenti della vittima volevano vedere il corpo del congiunto e hanno provato ad entrare all’obitorio: sono stati calmati dai Carabinieri, subito intervenuti sul posto. Il 38enne, secondo una prima ricostruzione, era arrivato già in coma all’ospedale di Cattolica dove mercoledì intorno alle 23.30 era stato portato in auto da alcuni suoi connazionali e dove si erano recati immediatamente i carabinieri allertati dai sanitari.

(ANSA)

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