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Operaio ucciso, forse per polizza vita

La Corte d’Assise di Ravenna ha disposto l’accompagnamento coatto in aula del trans lituano Linas Lipeika, presunto testimone oculare dell’uccisione il 4 agosto del 2005 a Pinarella di Cervia (Ravenna...

A cura di Redazione
18 giugno 2008 07:05
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La Corte d’Assise di Ravenna ha disposto l’accompagnamento coatto in aula del trans lituano Linas Lipeika, presunto testimone oculare dell’uccisione il 4 agosto del 2005 a Pinarella di Cervia (Ravenna) del trentaseienne Vincenzo Di Rosa, operaio stagionale di Forlimpopoli (Forlì-Cesena). L’udienza è stata fissata per il 20 di giugno o, se vi fossero difficoltà nel rintracciarlo, per il 10 di luglio. Durante l’udienza di oggi sia un teste che uno dei difensori dell’unico imputato (il forlivese Davide Valpiani, 44 anni) hanno infatti sostenuto che il lituano è stato visto di recente sia in un bar di Cesenatico (Forlì-Cesena) che sulla statale Adriatica. Il trans, sebbene ritenuto attendibile dalla Procura, non è mai stato sentito in tribunale perché l’anno scorso ha rinunciato per tre voltre al faccia a faccia con Valpiani in incidente probatorio, riparando all’estero, secondo persone a lui vicine. Ora toccherà ai Carabinieri portarlo in Assise. La testimonianza di Lipeika è ritenuta fondamentale perché – come sostenuto da un avvocato vicino al lituano e sentito oggi come teste – il trans ha detto di essere stato sulla stessa automobile con Di Rosa la notte dell’omicidio. E di aver visto Valpiani, riconosciuto solo in un secondo momento dalle foto sui giornali, fare fuoco da distanza ravvicinata contro il trentaseienne. Ma assieme al forlivese, sempre secondo le confidenze fatte dal trans all’avvocato qualche mese dopo l’episodio, ci sarebbero state anche altre persone. Il movente del delitto, secondo l’accusa, è il premio delle due polizze sulla vita di Di Rosa (mai riscosse) per un totale di oltre 900.000 euro intestate alla sorella della vittima, all’epoca fidanzata con Valpiani. La difesa ha invece sempre respinto ogni contestazione parlando di una pista alternativa legata alla mala albanese.

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