Ospedale di Novafeltria, "sfida" tra Ausl Romagna e comitato: tempi di attesa sanitaria al centro del confronto
Ospedale di Novafeltria: la disputa sull'attesa delle cure continua, con l'Ausl che nega le accuse: "Prestazioni ambulatoriali specialistiche implementate

Prosegue la “sfida dialettica” tra l’Ausl Romagna e il comitato “Giù le mani dall’ospedale di Novafeltria”.
Il botta e risposta ora riguarda i tempi di attesadelle prestazioni specialistiche ambulatoriali. Il comitato ha lamentato tempi di attesa biblici, l’Ausl è intervenuta per smentire.
È il direttore del distretto di Rimini Mirco Tamagnini ad annunciare approfondimenti su quanto riportato dal comitato “con riferimenti generici, ad esempio una 91enne“: “Non è possibile entrare – argomenta Tamagnini –con la dovuta serietà che l’Azienda vuole riservare ai cittadini, nei casi specifici per la risposta“.
I cittadini sono comunque invitati a “segnalare criticità utilizzando i canali istituzionali”.
Tempi di attesa biblici all’Ospedale di Novafeltria per le visite specialistiche: nuove accuse del comitato
Puntualizzato ciò, Tamagnini fa una premessa: i tempi di attesa sono valutati non in base alla singola sede erogativa, ma considerando la disponibilità a livello distrettuale, provinciale. “Essendo l’Azienda Usl della Romagna molto grande come territorio, la prenotazione in molti casi è garantita nei termini previsti dalla norma ma non in tutte le singole sedi erogative”, evidenzia Tamagnini, anche se il comitato da tempo evidenzia il ruolo strategico dell’ospedale di Novafeltria: non è agevole, per la popolazione dell’Alta Valmarecchia, molto anziana, usufruire di servizi sanitari in strutture comunque lontane dal Sacra Famiglia.
Entrando nel merito della questione, partendo dagli esami Oct (tomografia ottica computerizzata), Tamagnini evidenzia: “Prestazione a prenotazione diretta da parte dello specialista e i pazienti vengono messi in lista attraverso un sistema prioritario attribuito dall’oculista inviante in base alla gravità del quadro clinico. È trattato come esame a prenotazione interna ed inteso come approfondimento diagnostico”.
La prescrizione di densitometria ossea (Moc) è invece“vincolata a criteri clinici di appropriatezza e presenza di fattori di rischio ed inoltre le linee guida regionali indicano che la tempistica di controllo tramite moc deve essere non inferiore ai 18-24 mesi”.
Tamagnini ribatte le accuse del comitato, evidenziando un’implementazione in atto delle prestazioni specialistiche ambulatorie. Da gennaio è stata riattivata (“in aumento”) la disponibilità di visite oculistiche, con la presenza di uno specialista “per un numero di ore superiore a quelle dedicate in precedenza”: dalle cinque ore settimanali alle sette e mezza settimanali.
Sempre dal 1 gennaio 2024, viene effettuata dal primario della cardiologia di Rimini, Filippo Ottani, una giornata a cadenza mensile di ambulatorio cardiologico per la presa in carico di secondo livello di pazienti cardiologici, dal profilo clinico più complesso.
“È inoltre attivo sull’ambito di Rimini, a disposizione anche dei Medici di MedicinaGenerale – aggiunge Tamagnini –un manuale per i percorsi Ospedale Territorio che riassume le indicazioni di appropriatezza prescrittiva e di accesso alle prestazioni specialistiche o strumentali con priorità U e B. Questo significa che, quando è valutata come urgente, può essere richiesto dai medici e trova risposta nei percorsi, di norma, nelle 72 ore”.
“Siamo consapevoli che quello dei tempi di attesa rimane un tema complesso e delicato per i cittadini, rispetto al quale Ausl Romagna effettua continui monitoraggi mettendo in campo un impegno costante”, chiosa Tamagnini.