Palestre contese a Verucchio, Tar riconosce le ragioni della Boar Skating: "Costretti ad allenarci alle 21"
Boar Skating commenta l'epilogo della vicenda al Tar

LaBoar Skating di Verucchioha vinto la battaglia legale al Tar contro il Comune di Verucchio: il vecchio regolamento comunale con cui si assegnavano gli impianti sportivi e le palestre di proprietà comunale, in orario extrascolastico, era viziato: una norma infatti, secondo il Tar,“introduceva un ingiustificato privilegio a favore di società e associazioni sportive che erano già state concessionarie di beni pubblici, ponendo una barriera alla possibilità per altri soggetti di concorrere al medesimo beneficio”.
Il regolamento del settembre 2023 è stato modificato dal Comune di Verucchio, in pendenza di giudizio e in attesa di sentenza, dopo il ricorso al tar della Boar Skating, assistita dagli avvocati Davide Morri e Cinzia Novelli. La Boar Skating lamentava l’esistenza da anni di una vera e propria “Lobby sportiva” che monopolizzava l’uso delle strutture comunali, lasciando ben poco margine alle altre realtà del territorio.
“Ci siamo mossi per vie legali nell’autunno 2023 per impugnare il regolamento – spiegano dalla Boar Skating – e sollevare una questione di equità nell’assegnazione degli spazi pubblici”.
“I nostri atleti– proseguono –furono costretti ad allenarsi nelle ore serali, dopo le 21, con le conseguenze psico-fisiche che tali allenamenti, vietati dalla legge regionale, comportano”.
Ricorso al Tar
Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso per sopravvenuto cessare della materia del contendere, ma il Comune di Verucchio e 4 associazioni sportive dovranno rifondere 2000 euro di spese legali alla Boar Skating. Tra le 4 associazioni, una si è costituita in giudizio, le altre tre hanno fatto interventi in opposizione. Altre associazioni del territorio non hanno preso parte alla procedura della giustizia amministrativa.
“Il Tar ha confermato le preoccupazioni da noi sollevate – spiegano dalla Boar Skating – obbligando il Comune e le associazioni che si erano costituite contro di noi a pagare le spese legali”.
“Il regolamento impugnato – evidenziano – costringeva i giovani atleti, compresa la Vicecampionessa europea, nonché allora maturanda al Liceo Scientifico, Elena Bertozzi , ad allenarsi tardi“. Questo creava“conseguenze psico-fisiche importanti a giovani atleti, alcuni anche parte della Nazionale Italiana e sotto il progetto Studente-Atleta. Ciò contro la Costituzione e la Legge Regionale”.
Boar Skating, il commento della società
Boar Skating ASD ha sempre dichiarato di aver avviato il ricorso non per mero interesse personale, ma per garantire una gestione equa e trasparente degli impianti sportivi. Abbiamo voluto dare a tutte le società del Comune l’opportunità di crescere e prosperare, offrendo ai giovani del territorio una pluralità di opportunità, senza favoritismi o ingiustizie.
Assieme agli avvocati Morri e Novelli, per amore dello sport e dei giovani atleti di Villa Verucchio, abbiamo scelto di non chiedere una sospensiva immediata del regolamento incriminato a dicembre 2023, cosa che avrebbe portato alla paralisi totale dello sport nel Comune, evitando di compromettere le attività in corso delle altre società sportive. Tuttavia, il verdetto del TAR ha dato ragione alla Boar Skating, condannando una situazione che, secondo molti, si protraeva da troppo tempo.
Il tribunale non solo ha bocciato il regolamento, ma ha anche condannato il Comune e le società che si erano opposte a Boar Skating a pagare le spese legali. Un colpo duro per chi aveva cercato di mantenere lo status quo, che ora si trova a dover fare i conti con la sentenza e le sue conseguenze finanziarie.
Ma se la battaglia legale sembra conclusa, resta da vedere se questa guerra delle palestre sia davvero finita. In molti si chiedono se le stesse società che hanno visto crollare il loro monopolio siano pronte a rispettare le nuove regole, oppure se emergeranno nuovi tentativi di aggirarle.
Una vicenda emblematica che ha scosso Verucchio e che ha messo in luce una gestione delle strutture pubbliche che, per troppo tempo, ha favorito pochi a discapito di molti. Con il nuovo regolamento, la speranza è che le palestre diventino finalmente un luogo di sport e inclusione, aperto a tutti e non monopolizzato da nessuno.
Eppure la domanda sorge ancora spontanea: come è possibile che malgrado le assegnazioni degli spazi e degli orari del primo risultato del nuovo Regolamento siano uscite soltanto dopo il 20 di Settembre, eppure alcune di quelle società-lobby gia’ pubblicizzassero le ore e si allenassero nelle palestre? E come mai quelle stesse ore che avevano “furtivamente” pubblicizzato si sono rivelate poi quelle effettivamente assegnate nel bando uscito solo dopo la festa dello sport e solo il 22 di settembre?
E come mai, a un divieto esplicito di entrare nelle palestre da parte dell’Assessore allo sport su una chat pubblica, prima dell’uscita del bando i soliti furbi hanno occupato ben due palestre, ostentando un’occupazione abusiva di un impianto / edificio pubblico?
Ai posteri ardua sentenza…