Palpeggia bimba di 8 anni al supermercato, addetto alla sicurezza in cella

Il vigilantes avrà l'opportunità di fornire la sua versione dei fatti durante l'udienza davanti al giudice

A cura di Glauco Valentini Redazione
20 luglio 2023 16:02
Palpeggia bimba di 8 anni al supermercato, addetto alla sicurezza in cella - Un carrello della spesa, foto di repertorio
Un carrello della spesa, foto di repertorio
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Un 52enne, impiegato come addetto alla sicurezza di un supermercato a Rimini, è stato arrestato ieri sera in flagranza, con l’accusa di aver commesso violenza sessuale su una bambina di 8 anni. I Carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Rimini hanno fermato l’uomo all’uscita del supermercato, coordinati nelle indagini dal sostituto procuratore della Repubblica, Davide Ercolani. L’addetto alla sicurezza è attualmente detenuto nel carcere di Rimini, dove ha potuto consultarsi con l’avvocato difensore, Gianmaria Gasperoni, nominato di fiducia.

Domani mattina (21 luglio), la guardia privata sarà sottoposta a interrogatorio dal giudice per la convalida dell’arresto, avvenuto poco dopo l’accaduto. L’indagine ha avuto un’accelerazione fulminea: dalla denuncia della madre basata sul racconto della minore, al fermo del responsabile, bloccato in flagranza. Le prove raccolte dagli investigatori sono state immediate e decisive, grazie alle immagini catturate dal sistema di sorveglianza del supermercato. Il nastro è stato sequestrato quasi immediatamente dai Carabinieri su richiesta del procuratore Ercolani.

Il video di sorveglianza mostra chiaramente l’uomo avvicinarsi alla bambina, mentre questa guardava una cesta di scarpe, per poi molestarla con un movimento repentino. L’avvocato Gasperoni ha dichiarato che il suo assistito sostiene di aver cercato di dissuadere la bimba dal toccare la merce senza la supervisione della madre, sostenendo che nel supermercato vi erano stati numerosi furti nelle settimane precedenti. L’avvocato, dopo aver esaminato attentamente i fotogrammi del video, renderà ulteriori dichiarazioni al giudice.

Nonostante la difesa dell’arrestato, gli investigatori ritengono che non ci siano dubbi sulla sua colpevolezza, poiché il video è inequivocabile e la bambina ha identificato con precisione l’uomo responsabile, senza mai smentirsi nei dettagli.

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