Paolo Nori cittadino onorario di Santarcangelo: "Da oggi sono sia emiliano che romagnolo"
Al teatro Lavatoio la cerimonia di conferimento
Paolo Nori è cittadino onorario di Santarcangelo: dopo la delibera approvata dal Consiglio comunale giovedì 30 ottobre, nella serata di ieri (venerdì 31) al teatro Lavatoio si è svolta la cerimonia di conferimento dell’onorificenza alla presenza dello scrittore emiliano.
La serata si è aperta con la proiezione di un video con protagonista Raffaello Baldini intento a leggere le sue poesie: proprio a Baldini, infatti, è dedicato il libro “Chiudo la porta e urlo”, con cui Paolo Nori ha raggiunto la cinquina finale del Premio Strega 2025.
A seguire Annalisa Teodorani, sindaca di Santarcangelo Città della Poesia, ha letto alcuni dei suoi componimenti in rappresentanza del movimento dei poeti contemporanei eredi della tradizione del Circolo del Giudizio e dunque di Baldini, Pedretti, Fucci, Guerra, Nicolini e Rocchi.
Il sindaco Filippo Sacchetti ha poi pronunciato un discorso per presentare al pubblico la figura di Paolo Nori e motivare la consegna della prestigiosa onorificenza, ricevuta in passato anche da Tullio De Mauro, Patrick Zaki e Liliana Segre.
Dopo aver ritirato la targa a testimonianza della cittadinanza onoraria e prima di dedicarsi al firmacopie del libro “Chiudo la porta e urlo”, Paolo Nori ha raccontato il suo legame con Raffaello Baldini e gli altri poeti santarcangiolesi, da anni fonte d’ispirazione per lo scrittore emiliano.
Paolo Nori si è detto commosso e onorato per il riconoscimento, scherzando sulla contraddizione che d’ora in poi lo porterà ad essere allo stesso tempo sia emiliano che romagnolo. Lo scrittore ha poi ricordato il suo primo incontro con Baldini al Festivaletteratura di Mantova, nel 2000, con l’ascolto della poesia “Luglio” letta dallo stesso autore, mentre ha concluso il suo intervento leggendo “In due”, componimento dello stesso Baldini con cui lo scrittore emiliano è solito concludere anche il suo più recente monologo su Dostoevskij, in virtù di quel legame profondo tra gli autori russi e i poeti santarcangiolesi che Nori ha più volte sottolineato.
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