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Parco eolico Badia del Vento, anche le Acli di Rimini dicono no

Le Acli di Rimini chiedono una pianificazione attenta sugli impianti eolici per tutelare l'ambiente e le comunità locali

A cura di Redazione
14 maggio 2025 13:50
Parco eolico Badia del Vento, anche le Acli di Rimini dicono no - Esempio di parco eolico in montagna
Esempio di parco eolico in montagna
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A pochi giorni dalla nuova Conferenza dei Servizi convocata dalla Regione Toscana, che il 15 maggio potrebbe decidere in via definitiva sul progetto del parco eolico Badia del Vento previsto sul Monte Loggio, una zona ben visibile anche dal borgo di Pennabilli, le Acli provinciali di Rimini promuovo una riflessione collettiva sul modello di sviluppo che si sta delineando “per una delle aree più preziose dell’Appennino centrale”.

“Negli ultimi mesi – si legge in una nota – sono stati presentati ben nove progetti per la realizzazione di impianti eolici di grande scala, localizzati tra l’Alta Valtiberina e la Valmarecchia, nel cuore dello storico territorio del Montefeltro. Si tratta di un’area che, oltre al suo straordinario valore paesaggistico e culturale, presenta anche caratteristiche ambientali delicate, in particolare per quanto riguarda la fragilità dei crinali montuosi e la loro vulnerabilità a dissesti idrogeologici”.

Le Acli riconoscono l’urgenza della transizione energetica e l’importanza delle fonti rinnovabili, ma chiedono una precisa pianificazione e che ciò sia condiviso e rispettoso dei territori. Il rischio, altrimenti, è “che il legittimo obiettivo della sostenibilità si trasformi in un processo sbilanciato, in cui le ricadute ambientali e sociali gravano su comunità locali poco coinvolte nelle decisioni”.

Le Acli si dicono preoccupate per “l’assenza di un coordinamento progettuale tra le diverse proposte eoliche, che in alcuni casi risultano sovrapposte o prossime, tanto da sollevare interrogativi sulla fattibilità tecnica e sulla coerenza paesaggistica complessiva”.

Inoltre le aree individuate per la realizzazione degli impianti “coincidono in più casi con territori già segnati da fenomeni franosi e dissesti documentati nei piani di assetto idrogeologico, rendendo necessario un approccio estremamente cauto e trasparente”.

Oltre all’impatto ambientale c’è anche quello sul paesaggio:“Siamo anche consapevoli del valore simbolico, identitario ed economico che questi luoghi rappresentano. Il paesaggio del Montefeltro non è solo una bellezza da contemplare: è un bene comune, generatore di relazioni, economia diffusa, turismo sostenibile, cultura e presidio del territorio. In questi anni, diverse realtà locali hanno avviato progetti di rigenerazione, agricoltura sostenibile e accoglienza che rischiano di essere compromessi da un’eccessiva pressione infrastrutturale”.

Le Acli di Rimini si uniscono così all’appello di associazioni e comitati del territorio affinché sul parco eolico Badia del Vento “si apra un vero confronto pubblico, trasparente e partecipato, che coinvolga attivamente le comunità locali e si promuova una visione di transizione energetica che valorizzi le risorse ambientali esistenti, a partire dai boschi, dai suoli, e dai saperi custoditi nei territori appenninici”.

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