Pascoli del Poligono militare di Carpegna: una risorsa agro-ambientale da valorizzare
Un pascolo prezioso per oltre 600 bovini ogni anno

Il Poligono militare di Carpegna, con oltre 1.000 ettari di superficie destinata al pascolo, rappresenta una risorsa fondamentale per l’alimentazione del bestiame che vi trascorre i mesi da maggio a ottobre. Come sottolinea il consigliere del Parco, Leonardo Sacchetta, ogni anno oltre 600 capi di bestiame bovino delle razze marchigiana, romagnola e chianina vengono portati a pascolare in questa area. Gli animali provengono sia dai comuni situati all’interno del poligono (Sestino, Piandimeleto, Frontino, Carpegna e Pennabilli), sia da altri comuni limitrofi come Belforte all’Isauro.
Dal 2014, l’area demaniale è gestita dall’Ente Parco Sasso Simone e Simoncello, a cui è stata concessa tramite un contratto di uso congiunto. La gestione del pascolo è affidata all’Ente Parco, al quale devono essere inviate le richieste di autorizzazione per l’accesso alle aree di pascolo all’interno del poligono.
Secondo Sacchetta, 234 capi di bestiame provengono dalla Toscana, mentre 370 dalle Marche e dall’Emilia-Romagna. Il costo per l’accesso al pascolo è fissato a 14 euro per capo, generando entrate di 3.276 euro dagli allevatori toscani e 5.224 euro da quelli di Marche ed Emilia-Romagna.
Data l’importanza agro-ambientale dell’area, l’attenzione dell’Ente Parco è costante. Recentemente, il Consiglio di amministrazione ha deciso di partecipare a due bandi, uno nelle Marche e uno in Emilia-Romagna, ciascuno del valore di 100.000 euro, per interventi di riqualificazione e conservazione della biodiversità all’interno del poligono militare di Carpegna.