PD e M5S all’attacco: “Con la rottamazione persi 800 milioni”
Tajani smorza i toni: “Giorgetti fa un buon lavoro sui conti”. Ma l’opposizione accusa la Lega di favorire gli evasori e penalizzare i contribuenti onesti
Non si placano le polemiche sulla manovra economica, in particolare sulla rottamazione delle cartelle esattoriali fortemente voluta dalla Lega. Se all’interno della maggioranza il clima appare più disteso, l’opposizione torna a colpire duro sul provvedimento.
Secondo le stime riportate dal Sole 24 Ore, la misura potrebbe costare allo Stato quasi 800 milioni di euro in mancati incassi. Una cifra che per il Movimento 5 Stelle rappresenta “una follia sociale e morale”. “È un incentivo strutturale all’evasione fiscale”, ha dichiarato il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli, accusando il governo di premiare chi non paga le tasse a danno dei cittadini onesti.
Sulla stessa linea il presidente dei senatori del Partito Democratico, Francesco Boccia, che sottolinea come “il conto di questa scelta lo dovranno saldare i contribuenti onesti”. Boccia e Patuanelli puntano il dito contro una manovra che, secondo i dati del Sole 24 Ore, destina il 43% delle risorse per il taglio dell’Irpef ai contribuenti con redditi superiori ai 50.000 euro annui, alimentando le diseguaglianze.
Dopo le tensioni dei giorni scorsi, nella maggioranza prevale invece un tono più conciliante. Il vicepremier Antonio Tajani ha elogiato il lavoro del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, affermando che “sta facendo un buon lavoro per mantenere i conti pubblici in equilibrio”.
La discussione sulla manovra, tuttavia, promette di restare al centro del dibattito politico nelle prossime settimane, tra accuse di iniquità e tentativi del governo di difendere la propria linea economica.
16.5°