“Pene d’amor perdute” a Pennabilli

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Chi non se la ricorda in Sapore di mare o in Una ragazza e un ragazzo con Jerry Calà, film che hanno fatto sognare milioni di adolescenti. Marina Suma ritorna al suo primo amore il teatro, lei che è un’attrice di razza che al suo debutto cinematografico nel 1981 con Le occasioni di Rosa vinse il Davide di Donatello come miglior attrice emergente. Da quel momento in poi l’artista napoletana ha raccolto altri successi calcando le scene anche di fiction fortunate. Dopo tante esperienze e sperimentazioni, Marina Suma arrivata nel pieno della sua maturità di donna e di attrice, si mette alla prova con un testo difficile, ma affascinante come Pene d’amor perdute che andrà in scena giovedì 28 gennaio alle 21.15 al Teatro Vittoria di Pennabilli e il giorno seguente al Teatro Apollo di Mondavio, nell’ambito delle stagioni teatrali curate dal Teatro Stabile delle Marche, in collaborazione con la Provincia di Pesaro e Urbino e la Regione Marche.
Sfarzosa commedia romantica di Shakespeare, narra dello scontro seduzione-castità e del potere travolgente dell’amore.  Si tratta di un opera dall’intreccio in apparenza semplice ma che nasconde la scintillante ambiguità tipica delle commedie shakespeariane da cui si evince la straordinaria modernità dell’opera.
Amore e Linguaggio sono i due protagonisti supremi di questa singolarissima, esilarante commedia che si inoltra con stupefacente analisi psicologica in tutte le labirintiche e vorticose sfumature del corteggiamento amoroso, fino allo sfinimento; e tutto ciò con un linguaggio dinamico e festoso, acuto e ironicamente soverchio, come una girandola iridescente che irretisce e amalgama tutti i colori della più colta dialettica, e alla fine rallenta, scolora e dichiara una folle vacuità che porta ad un mesto rinvio.
Mai così attuale come oggi, storditi di parole, di contraddizioni sfacciate e farsesche dove il linguaggio prevarica sul proprio senso, dove reale e virtuale si intersecano, si confondono e confondono.E’ un’opera divertente, che ci permette di sorridere di situazioni non facili. Non c’è politica, né ideologia: in Pene d’amor perdute c’è umanità, qualcosa che ci dice che dobbiamo saper accettare la vita come viene.
E’ un opera che fa parte del ciclo delle commedie romantiche di Shakespeare e per questa messa in scena il regista Stefano Artissunch ha deciso di ricreare nello spazio scenico un’atmosfera da sogno con cascate di luci luccicanti riversate sul palcoscenico a significare l’amore di cui l’uomo ha bisogno per sopportare e condurre una vita in piena armonia con gli elementi della natura. La scenografia è dinamica nel senso che si compone agli occhi dello spettatore magicamente con lo scorrere delle varie scene quasi a voler raccontare l’evoluzione dei sentimenti dell’uomo.
In scena oltre alla bella e brava Marina Suma, anche Stefano Artissunch in doppia veste di attore e regista, Alessia Bedini, Piergiorgio Cinì, Stefano De Bernardin, David Quintili, Gian Paolo Valentini.
Nel foyer del Teatro di Pennabilli il pubblico troverà Il Teatro che si legge, iniziativa che sta riscuotendo molto interesse, con uno spazio tutto dedicato alla letteratura teatrale. Una bella occasione per consultare e acquistare i testi degli autori degli spettacoli in cartellone, saggi, biografie e pubblicazioni varie sullo spettacolo dal vivo.

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