Pennabilli, la comunità in dialogo: con Habitat 2025 coinvolte 250 persone
Tre giorni di laboratori, incontri e pratiche condivise hanno animato Pennabilli, con oltre 250 partecipanti dall’Italia e dall’estero

Nonostante il tempo variabile, Habitat 2025 si è svolto interamente e con grande partecipazione, grazie a una rete attiva e generosa di associazioni, volontari e amici che ha reso possibile ogni passaggio, garantendo accoglienza, supporto e continuità anche nei momenti più complessi. Tre giorni di incontri, laboratori, riflessioni e pratiche condivise hanno trasformato Pennabilli in una vera e propria polis temporanea, un luogo dove riconoscersi, apprendere, attraversare i confini tra personale e collettivo. Il tema scelto – “Arcipelago Appennino” – ha preso vita in una rete reale di relazioni, in uno spazio dinamico di dialogo tra persone, linguaggi e territori. La partecipazione è stata alta e costante: oltre 250 persone dall'Italia e dall'estero hanno preso parte alle attività, attraversando i tre giorni del festival con entusiasmo, curiosità e disponibilità al confronto.

L’edizione 2025 ha preso il via venerdì 22 agosto con una camminata collettiva verso il Torrigino, accompagnata da una performance visiva dell’artista Afra Ricci, accompagnata dalla musica del dj Matteo Girometti, curata da Placebo Collective. Un gesto simbolico e partecipato che ha inaugurato il tema dell’arcipelago come sistema mobile e relazionale. La sera, la proiezione del film Patagonia via Radio di Giacomo Agnetti ha offerto un momento di ascolto e riflessione, aprendo un dialogo con l’autore a cura di Nuovo Cinema Pennabilli - Cineforum di paese.
Sabato 23 è stata la giornata più densa. Dopo il risveglio corporeo proposto da Beatrice Di Mario (a cura de La Mossa), è iniziato il percorso “Essere comunità” con Giulio Ferretto e Lapo Brau: un laboratorio esperienziale che ha permesso di esplorare i concetti di privilegio, rango, comunicazione e process work attraverso pratiche di ascolto, movimento e dialogo.
Nel pomeriggio, l’incontro “Sguardi a Sud” con Gianluca Palma (La Scatola di Latta) ha riportato l’attenzione sui territori del Mezzogiorno, in un momento di grande fermento e sperimentazione sociale, luoghi di complessità e memoria.
La sera la festa è di suoni e sapori: sul palco, con la fondamentale collaborazione dell’associazione Ultimo Punto, si sono alternati Loradoro, Tai Paz vs. I Poteri Forti e Kadesh, mentre si potevano gustare i piatti del Ristorante Il Lago Verde, i cocktail del Caffè della Nina e le birre del bar di Habitat. Una serata intensa, fluida, partecipata, che ha unito musica, comunità e natura.
Domenica 24, il terzo appuntamento di “Essere comunità” ha portato l’attenzione sulla sociocrazia e i metodi decisionali condivisi, restituendo strumenti concreti per la partecipazione e la responsabilità nei gruppi. Dopo il pranzo conviviale, ci si è salutati lentamente, con la sensazione di aver attraversato insieme un piccolo arcipelago di possibilità.