Pennabilli sogna di diventare “Città della Scienza”
Mateureka - il Museo del Calcolo e il Museo dell'Informatica aprono le porte agli studenti dei Licei Scientifici STEM


A pochi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico, Mateureka - Museo del Calcolo e il Museo dell’Informatica, hanno ricevuto la visita di studenti e studentesse dei Licei scientifici S.T.E.M (Science, Technology, Engineering e Mathematics). L'acronimo indica percorsi scolastici che privilegiano lo studio delle discipline scientifico-tecnologiche promuovendo un approccio interdisciplinare, laboratoriale e basato sulla ricerca. L'obiettivo é favorire l'acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e della tecnologia, competenze cruciali per il mercato del lavoro attuale e futuro.
I ragazzi, coinvolti in un ricco programma di attività quali sperimentazioni, apprendimento, esperienze interattive, laboratori e tanto divertimento intelligente, hanno vissuto con entusiasmo e apprezzato la visita combinata ai due musei scientifici pennesi, due realtà culturali, eccellenze del territorio, che onorano non solo la Romagna ma l’Italia intera.
Mateureka, riconosciuto fra i cinque musei europei più autorevoli dedicati alla Matematica, è oggi l'unico museo dedicato alla materia aperto e operativo in Italia, punto di riferimento per scuole, ricercatori e appassionati della materia.
Il museo d’Informatica, operativo dal 1991, è riconosciuto come il primo museo di Informatica in Europa. Presenta lo sviluppo storico dell'informatica: un viaggio affascinante dai primi computer, all'avvento del personal computer e di internet, alla Realtà Virtuale e all'Intelligenza Artificiale. un viaggio affascinante
“Il mio sogno – dichiara il prof. Renzo Baldoni, fondatore dei due musei - è fare di Pennabilli una Città della Scienza: un luogo di sperimentazione, incontro e dialogo costruttivo con la scienza, la tecnologia e l'informatica, dove i due musei, come fari culturali, indichino specialmente alle giovani generazioni il ruolo cruciale che queste discipline hanno nel mondo di oggi. Non solo: li educhino a impegnarsi perché le scelte continuino ad essere effettuate dagli esseri umani e non da freddi algoritmi.”.