Peschereccio affondato a Rimini, recuperato il carburante. Il porto torna operativo
Il porto canale di Rimini è tornato operativo dopo l'affondamento di un peschereccio con carburante. La situazione è sotto controllo

È tornato pienamente operativo e transitabile alle 15.30 il porto canale di Rimini, interdetto alle imbarcazioni da ieri sera alle 21 quando, forse per la carena danneggiata, un peschereccio è colato a picco lungo la banchina con circa 400 litri di carburante a bordo.
‘Genius’, un peschereccio in disarmo di un armatore originario di Fano, 53 anni, residente a Rimini, era fermo da 18 mesi all’ancora ed era in fase di demolizione. Sul posto è intervenuta la Capitaneria di porto di Rimini con i vigili del fuoco e i volontari del soccorso in mare della Protezione civile. “Stiamo monitorando attentamente la situazione insieme alla Capitaneria”, ha detto all’ANSA nel primo pomeriggio Anna Montini, assessore all’Ambiente di Rimini. “Ci siamo subito messi a disposizione per limitare il più possibile gli effetti di questo incidente”. Intorno alle 15.30 il porto canale, anche nel tratto in cui l’imbarcazione è andata a fondo, è tornato praticabile.
L’intervento tecnico è stato effettuato dalla ditta Petroltecnica, chiamata a intervenire immediatamente dalla Capitaneria di porto. Il rischio era che dalle taniche a bordo si riversassero in mare i circa 400 litri di carburante così incautamente conservati. La Petroltecnica, chiamata a mettere in sicurezza il tratto di mare in cui il peschereccio è affondato, ha posizionando una rete di panni assorbenti. Si tratta di panni in materiale speciale che assorbono olio e idrocarburi ma non l’acqua: assorbono 20-30 volte il loro peso in olio o carburante e si posizionano in sentina, nei vani motore o dovunque vi sia uno spandimento, quindi anche in mare, creando una cintura di sicurezza intorno al natante affondato.
La Capitaneria di porto di Rimini inoltre ha convocato l’armatore del peschereccio che oltre a farsi carico di tutte le spese relative all’intervento di bonifica ambientale rischia una sanzione amministrativa.