Più disuguaglianze e cresce il peso sulle famiglie: il Rapporto Sussidiarietà 2024 presentato a Rimini

Alla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini il confronto tra istituzioni, terzo settore ed esperti sul futuro del welfare territoriale

A cura di Riccardo Giannini Redazione
01 novembre 2025 12:26
Più disuguaglianze e cresce il peso sulle famiglie: il Rapporto Sussidiarietà 2024 presentato a Rimini -
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La Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini ospita la presentazione del Rapporto Sussidiarietà 2024, la cui fotografia potrà animare un confronto sulla necessità di valorizzare e incentivare il ruolo dei corpi intermedi. L’appuntamento con "Sussidiarietà e welfare territoriale" è in programma martedì 4 novembre, dalle 10.00 alla Sala delle Feste in corso d’Augusto a Rimini.

“Il rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà – anticipa Paolo Pasini, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini - arriva in un delicato momento di transizione che lo stato sociale sta attraversando per cause economiche, sociali e culturali. Crediamo utile un confronto fra le esperienze perché la Comunità, in tutti i suoi aspetti, sia protagonista efficace di soluzioni integrate. Gli attori istituzionali, del terzo settore, dell’economia e dei servizi, renderanno il convegno una preziosa occasione di approfondimento e di spazi condivisi di nuove progettualità. La Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini è uno degli attori di questo disegno e si offre come luogo concreto dove i soggetti attivi della nostra comunità possono condividere metodi e strategie. Non siamo solo un Ente erogatore, ma intendiamo proporci in modo proattivo nelle iniziative che vedono non solo le Istituzioni, ma anche tutto il contesto comunitario, partecipare alla progettazione e alla realizzazione di servizi e attività, con il concorso di tutte quelle risorse che una comunità viva come la nostra è in grado di esprimere”.

Piero Pasini

Il 18° Rapporto 2024 della Fondazione per la Sussidiarietà analizza il welfare italiano, in particolare quello territoriale, evidenziando i fattori principali che riguardano la percezione dei cittadini, la spesa, la governance e le prospettive della sua sostenibilità.

L’Italia affronta oggi uno dei peggiori "inverni demografici" al mondo: bassi tassi di natalità, allungamento della durata della vita e aumento del numero di anziani che saranno il 33% della popolazione entro il 2050 e fragilità delle reti familiari.

Cambiamenti accrescono la domanda di servizi socio-sanitari e assistenziali, a fronte di una carenza di risorse e personale qualificato. In parallelo, aumentano le disuguaglianze economiche: il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza totale, mentre quasi il 10% della popolazione vive in povertà assoluta.

I bambini fino a tre anni che trovano collocazione nei servizi educativi specifici per la prima infanzia sono meno del 30% contro il 37,9% della media europea. Grave la situazione delle famiglie con persone disabili: oltre un quarto (28,4%) è a rischio povertà o esclusione sociale.

Il Rapporto segnala che oltre a non essere efficiente, il sistema non è nemmeno sostenibile: il 20% della spesa totale per il welfare è quasi interamente a carico delle famiglie (la cosiddetta spesa “out of pocket”).

Ad oggi, il contributo delle istituzioni non profit nel rispondere alla domanda di welfare territoriale è in crescita (+5,3% di istituzioni non profit dal 2016 e +11,3% di persone impegnate). In generale, le strutture che in Italia svolgono attività di welfare sono 85.574, di cui il 68,8% enti non profit e il 31,2% istituzioni pubbliche.

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