Più disuguaglianze e cresce il peso sulle famiglie: il Rapporto Sussidiarietà 2024 presentato a Rimini
Alla Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini il confronto tra istituzioni, terzo settore ed esperti sul futuro del welfare territoriale
La Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini ospita la presentazione del Rapporto Sussidiarietà 2024, la cui fotografia potrà animare un confronto sulla necessità di valorizzare e incentivare il ruolo dei corpi intermedi. L’appuntamento con "Sussidiarietà e welfare territoriale" è in programma martedì 4 novembre, dalle 10.00 alla Sala delle Feste in corso d’Augusto a Rimini.
“Il rapporto della Fondazione per la Sussidiarietà – anticipa Paolo Pasini, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini - arriva in un delicato momento di transizione che lo stato sociale sta attraversando per cause economiche, sociali e culturali. Crediamo utile un confronto fra le esperienze perché la Comunità, in tutti i suoi aspetti, sia protagonista efficace di soluzioni integrate. Gli attori istituzionali, del terzo settore, dell’economia e dei servizi, renderanno il convegno una preziosa occasione di approfondimento e di spazi condivisi di nuove progettualità. La Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini è uno degli attori di questo disegno e si offre come luogo concreto dove i soggetti attivi della nostra comunità possono condividere metodi e strategie. Non siamo solo un Ente erogatore, ma intendiamo proporci in modo proattivo nelle iniziative che vedono non solo le Istituzioni, ma anche tutto il contesto comunitario, partecipare alla progettazione e alla realizzazione di servizi e attività, con il concorso di tutte quelle risorse che una comunità viva come la nostra è in grado di esprimere”.
Il 18° Rapporto 2024 della Fondazione per la Sussidiarietà analizza il welfare italiano, in particolare quello territoriale, evidenziando i fattori principali che riguardano la percezione dei cittadini, la spesa, la governance e le prospettive della sua sostenibilità.
L’Italia affronta oggi uno dei peggiori "inverni demografici" al mondo: bassi tassi di natalità, allungamento della durata della vita e aumento del numero di anziani che saranno il 33% della popolazione entro il 2050 e fragilità delle reti familiari.
Cambiamenti accrescono la domanda di servizi socio-sanitari e assistenziali, a fronte di una carenza di risorse e personale qualificato. In parallelo, aumentano le disuguaglianze economiche: il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza totale, mentre quasi il 10% della popolazione vive in povertà assoluta.
I bambini fino a tre anni che trovano collocazione nei servizi educativi specifici per la prima infanzia sono meno del 30% contro il 37,9% della media europea. Grave la situazione delle famiglie con persone disabili: oltre un quarto (28,4%) è a rischio povertà o esclusione sociale.
Il Rapporto segnala che oltre a non essere efficiente, il sistema non è nemmeno sostenibile: il 20% della spesa totale per il welfare è quasi interamente a carico delle famiglie (la cosiddetta spesa “out of pocket”).
Ad oggi, il contributo delle istituzioni non profit nel rispondere alla domanda di welfare territoriale è in crescita (+5,3% di istituzioni non profit dal 2016 e +11,3% di persone impegnate). In generale, le strutture che in Italia svolgono attività di welfare sono 85.574, di cui il 68,8% enti non profit e il 31,2% istituzioni pubbliche.
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