Poggio Torriana trasuda storia in ogni suo angolo: Mulini, piccoli borghi e diverse realtà museali

Poggio Torriana, tra le colline romagnole, è un gioiello di storia, natura e memoria, con castelli, mulini e borghi autentici.

A cura di Redazione
31 luglio 2025 11:43
Poggio Torriana trasuda storia in ogni suo angolo: Mulini, piccoli borghi e diverse realtà museali -
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Immersa tra le verdi colline della Romagna, bagnata dalle acque limpide dell’Uso e del Marecchia, Poggio Torriana è un piccolo scrigno di storia e fascino. Un territorio che custodisce, tra natura e memoria, una bellezza autentica fatta di castelli medievali, antichi mulini, borghi silenziosi e realtà museali attente a raccontare le radici del passato.

È proprio in uno di questi angoli carichi di suggestione che si cela un luogo particolarmente toccante: un cunicolo pedonale in mattoni, riscoperto durante i lavori di riqualificazione del parco del Museo Mulino Sapignoli, lungo il tracciato dell'ex ferrovia dimenticata Santarcangelo – Fabriano – Urbino. Il piccolo tunnel, nascosto per anni tra rovi e canneti, sembrava essere stato inghiottito dalla natura, ma custodiva una memoria preziosa.

All’apparenza un semplice passaggio sotterraneo, questo cunicolo ha in realtà protetto la vita di molti. Durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, infatti, fu rifugio sicuro per diversi abitanti del luogo. Oggi quel frammento di storia rivive grazie a un’installazione emozionante e coinvolgente: al passaggio dei visitatori, un sensore attiva una voce narrante – quella, intensa e autentica, del compianto poeta dialettale Rino Salvi – che racconta, in romagnolo, la paura vissuta da bambino sotto i cieli minacciosi illuminati dai bengala. Il racconto è accompagnato da effetti sonori e visivi che evocano il fragore delle esplosioni e i bagliori dei bombardamenti, rendendo viva la memoria e toccante l’esperienza.

E poi, come per magia, le emozioni si accendono. La sera del 29 luglio, il cunicolo è stato trasformato in uno spazio poetico e drammatico grazie a un’installazione curata da Giorgio Sapigni per l’associazione Amici del Mulino Sapignoli. La luce tremolante di numerosi ceri ha creato riflessi dorati sull’acqua piovana che aveva invaso il pavimento del tunnel, restituendo al luogo quella sensazione di precarietà e timore evocata dalla voce narrante. Un momento di rara suggestione, capace di unire storia e memoria, emozione e riflessione.

Un’esperienza che ha toccato profondamente i visitatori, non solo per la sua forza evocativa, ma anche per la sua attualità. In un tempo in cui la guerra, purtroppo, è tornata a occupare le cronache quotidiane, questo piccolo cunicolo ci ricorda quanto sia fragile la pace e quanto importante sia custodire la memoria, affinché non vada mai perduta.

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