Polemica in Emilia Romagna per le parole di Elena Ugolini
Ugolini accosta le Rsa ai Lager, scoppia la controversia


Elena Ugolini, candidata civica per il centrodestra, ha scatenato una polemica durante un evento di Fratelli d’Italia accostando le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) ai lager. Michele de Pascale, candidato del centrosinistra, ha criticato Ugolini, invitandola a maggiore cautela e a segnalare eventuali abusi alle autorità competenti. L’ex presidente Stefano Bonaccini ha chiesto scuse, sottolineando la gravità della comparazione.
In risposta, Ugolini ha chiarito che la sua dichiarazione era basata su una esperienza personale dolorosa con la madre malata di Alzheimer. Ha ammesso di aver usato inappropriatamente il termine “lager” e si è scusata con gli operatori delle Rsa, sottolineando che il suo intento non era quello di offendere.
Il candidato di centrosinistra Michele De Pascale: “A quali Rsa si riferisce Ugolini?”
“Ugolini, pur scusandosi doverosamente per aver accostato le Case residenza anziani dell’Emilia-Romagna ai lager, ha però confermato di avere visitato direttamente diverse strutture della nostra regione nelle quali non si dovrebbe “avere cuore” di lasciare i nostri anziani. A quali strutture si riferisce?”. Lo chiede, alla sua sfidante, il candidato di centrosinistra alla presidenza dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale, dopo le parole sulle residenze per anziani, di cui si è scusata.
“Ugolini – dice de Pascale – lascia intendere di aver constato situazioni di irregolarità, se non di veri e propri maltrattamenti. Visto il discredito che tali affermazioni rischiano di portare sul sistema nel suo complesso, le chiedo se non sia più corretto dichiarare pubblicamente a quali strutture in particolare faccia riferimento e se, a seguito di queste sue esperienze, abbia poi proceduto a segnalare o denunciare i suoi sospetti agli enti deputati ai controlli o alla stessa magistratura”.
Secondo de Pascale, “allargare la platea delle strutture e dei posti accreditati è un nostro impegno, per assicurare qualità delle strutture e dell’assistenza. Ma le risorse non sono più sufficienti e, come la nostra Regione ha costantemente ampliato il finanziamento regionale, altrettanto dovrebbe fare il Governo, che investe oggi per l’intero Paese meno di quanto faccia da sola l’Emilia-Romagna. Chi si candida però ad amministrare una Regione deve essere molto rigoroso: se ci sono elementi oggettivi da denunciare lo si faccia subito, è un obbligo prima ancora che un diritto; altrimenti si getta solo discredito su un sistema di servizi, come quello di chi lavora nella non autosufficienza in Emilia-Romagna, che va invece tutelato e sostenuto”.