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Provincia di Rimini: trend positivo a luglio per il turismo estero, leggero calo per gli ospiti italiani

La tenuta complessiva di luglio è principalmente dovuta all'aumento dei pernottamenti dei turisti stranieri

A cura di Redazione
29 agosto 2024 11:50
Provincia di Rimini: trend positivo a luglio per il turismo estero, leggero calo per gli ospiti italiani -
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Anche i dati di luglio confermano il trend positivo dell’anno: un’ottima partenza, con inverno e primavera da record, seguiti da un lieve calo nei mesi di giugno e luglio rispetto al 2023. Questo andamento riflette la situazione generale dell’estate italiana, come spiegato dagli analisti che attribuiscono la contrazione al calo dei consumi interni. A luglio, Rimini si mantiene stabile rispetto al 2023 con un leggero calo dello 0,2%. A livello provinciale, il dato segna un -0,6%, con Riccione in crescita dell’1,7%, mentre Cattolica, Bellaria, e Misano registrano cali rispettivamente del 4,4%, 0,8% e 3%. La tenuta complessiva di luglio è principalmente dovuta all’aumento dei pernottamenti dei turisti stranieri, fatta eccezione per Bellaria.

Nei primi sette mesi, si nota un aumento significativo della presenza turistica straniera a Rimini, con il 35,8% del totale, superando il precedente dato di “un turista su tre è straniero”. Questo nonostante la quasi totale assenza dei turisti russi a causa della guerra, che precedentemente rappresentavano il secondo gruppo più numeroso dopo i tedeschi. In crescita a Rimini sono i visitatori provenienti dalla Germania (+12,6%), Francia (+5%), Austria (+12,5%), Belgio (+10,9%), Paesi Bassi (+23,1%), Polonia (+7,9%) e Lituania (+43,1%). Sul fronte domestico, aumentano i turisti dalla Lombardia (+1,7%) e dall’Emilia-Romagna (+3,8%), mentre si registra un calo dal Piemonte (-4,8%).

Il commento del presidente della Provincia di Rimini Jamil Sadegholvaad

I dati per la provincia di Rimini confermano e rafforzano le tendenze già registrate in precedenza: una primavera fortissima e una stagione estiva complessa ma comunque sino a luglio di tenuta, dando un occhio anche a quanto accade oltre i nostri confini provinciali e che riportano gli organi d’informazione. Al di là di tutti i discorsi e le considerazioni su elementi locali e che hanno anche caratterizzato parte della stagione della Riviera romagnola, l’impressione netta è che il turismo del Paese si trovi davanti a una fase nuova, con scelte strutturali da mettere in campo a breve e una serie di questioni che non possono essere lasciate al ‘tanto si risolveranno da sole’. Se vogliamo allargare un po’ il discorso, è evidente come da dopo la pandemia sia cambiato radicalmente il modo di fare vacanza nel mondo e le esigenze dei turisti. Si pensi solo al fenomeno delle piattaforme di affitti brevi in relazione al tradizionale comparto alberghiero ricettivo delle città di tutto il mondo. Il bivio è: ci fermiamo o cerchiamo di anticipare, come più volte fatto in passato, quelli che per l’Italia saranno comunque cambiamenti radicali? Futuro delle spiagge, mobilità, rotte e aeroporti, promozione e appeal dell’Italia a livello internazionale, riqualificazione delle strutture ricettive e trattamento del nuovo fenomeno dell’airbnb, cambiamento climatico in rapporto all’industria turistica, aumento della frammentazione della vacanza (weekendizzazione) lungo l’intero arco dell’anno; sono tutte sfide che devono essere raccolte per dare una risposta innovativa e non inutilmente nostalgica. Il dato positivo e diffuso è quello del ritorno degli stranieri ma le ombre si estendono evidentemente sul mercato interno. Come recita oggi il Sole 24 Ore ‘Nelle famiglie cresce il peso (42%) delle spese fisse, altri consumi ko’. E tra gli altri consumi c’è appunto la vacanza. Il Paese deve fare scelte tenendo conto del benessere dei cittadini, e dunque abbassare la pressione delle spese fisse sul reddito famigliare e elevare le entrate, sapendo che questo benessere si diffonde su ogni altro comparto economico, turismo in testa. Pensare che sia il tempo ad aggiustare tutto va bene per la cicala che canta felice per un’estate fino all’autunno. Ma oggi servono le formiche, non le cicale’.

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