Referendum 8-9 giugno, lista PenSa Una Mano per Santarcangelo pronta a sostenere cinque sì

La lista civica PenSa Una mano per Santarcangelo sostiene il sì ai cinque referendum dell'8 e 9 giugno 2025

A cura di Redazione
15 marzo 2025 12:53
Referendum 8-9 giugno, lista PenSa Una Mano per Santarcangelo pronta a sostenere cinque sì -
Condividi

“L’ufficialità delle date in cui si voterà per i 5 referendum abrogativi, domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025, conferma la netta sensazione di una scelta operata dal Governo per boicottare la consultazione, fissata appena due settimane dopo le elezioni amministrative locali”.

È quanto rileva Patrick Wild, a nome di tutta la lista civica PenSa-Una Mano per Santarcangelo, pronta a mobilitarsi “per un pieno e convinto sostegno al sì su tutti i cinque quesiti referendari”.

I primi quattro quesiti promossi dalla Cgil, spiega Wild, “intendono rendere il lavoro meno precario e più sicuro. Il primo prevede di reintrodurre il reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa anche nelle imprese con più di 15 dipendenti, abrogando una legge che oggi penalizza oltre 3,5 milioni di lavoratori”.

Il secondo quesito riguarda le imprese con meno di 16 dipendenti, che attualmente possono risarcire lavoratori licenziati illegittimamente con un massimo di 6 mensilità di stipendio: “un limite da superare, aumentando l’indennizzo in base alla capacità economica dell’azienda, dei carichi familiari e dell’età, per sostenere i 3,7 milioni di lavoratori delle piccole imprese”.

Oggi, inoltre, è possibile sottoscrivere contratti a tempo determinato fino a un anno di durata senza giustificazione: “il terzo quesito propone di abrogare questa norma, richiedendo che il ricorso a contratti precari sia espressamente motivato, così da rendere più stabile il lavoro per circa 2,3 milioni di persone”.

Sul tema della sicurezza del lavoro, evidenzia Wild, “i numeri sono intollerabili: 500mila denunce e quasi mille morti l’anno in Italia. Il quarto quesito propone di estendere le responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro, in caso di subappalto, anche all’impresa appaltante per garantire ai lavoratori maggiori tutele”.

Infine il quesito referendario sulla cittadinanza italiana, “con il quale si chiede di intervenire sulla legge vigente per ridurre da 10 a 5 gli anni di permanenza legale in Italia per poter richiedere la cittadinanza per sé stessi e per i propri figli minorenni, come avviene nei grandi Paesi europei. In più circostanze, pubblicamente e in Consiglio, anche in occasione dell’inserimento dello ius scholae nello Statuto comunale, abbiamo evidenziato l’inerzia della politica nazionale e l’arretratezza della normativa attuale, approvata oltre trent’anni fa e rimasta praticamente identica, sebbene nel frattempo sia cambiato il mondo”.

Dalla lista dunque pieno sì anche per l’ultimo quesito referendario: “Pur mantenendo l’impianto originario della legge, che richiederebbe comunque una revisione strutturale, la semplice modifica promossa dal referendum rappresenterebbe una conquista decisiva per tante persone, riconoscendo loro diritti negati, senza fare distinzioni tra cittadini di serie A e di serie B”.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Altarimini sui social