Reset Energia, il nuovo fornitore luce attivo sul mercato italiano
Reset Energia debutta in Italia: nuovo fornitore elettrico con oltre 130mila punti attivi e 5 mln di bollette emesse in 10 anni.

A partire da questa estate, è attivo sul mercato italiano dell’energia elettrica un nuovo fornitore, Reset Energia. Fa parte di un gruppo industriale più grande, che ha all’attivo oltre 130mila punti di fornitura e ha emesso più di cinque milioni di bollette negli ultimi dieci anni. L’azienda si pone come obiettivo quello di implementare un modello dinamico e flessibile, in grado di coniugare stabilità e trasparenza con la sostenibilità, sia economica e ambientale. Allo scopo, Reset utilizza risorse tecnologiche e digitali innovative, che possano incentivare lo sviluppo di un approccio più responsabile e consapevole verso l’utilizzo dell’energia elettrica.
Come riportato anche da altre testate, attraverso la propria offerta commerciale, rivolta solo agli utenti privati, intende inoltre trasformare il risparmio in un’attività coinvolgente e partecipativa, dalla quale possono scaturire benefici concreti tanto per l’ambiente quanto per il bilancio familiare.
Energia pulita a canone fisso: la struttura dell’offerta di Reset
L’impegno verso la sostenibilità ambientale da parte di Reset si concretizza anzitutto nella scelta di distribuire energia elettrica pulita, green al 100%, poiché derivante da fonti rinnovabili certificate mediante il meccanismo di annullamento delle Garanzie di Origine. Si tratta di una certificazione elettronica rilasciata dal GSE (Gestore Servizi Energetici), così che i fornitori possano dimostrare ai propri clienti che l’energia distribuita è stata prodotta in impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Dal punto di vista commerciale, Reset propone un servizio di fornitura in abbonamento a canone fisso mensile comprensivo di oneri di trasporto e gestione del contatore, oneri generali di sistema, imposte e IVA. L’importo dipende dalla fascia di consumo scelta dall’utente al momento della sottoscrizione del contratto; essa rappresenta la quantità di energia elettrica che il fornitore acquista e mette poi a disposizione del consumatore. Eventuali consumi eccedenti vengono anch’essi sottoposti ad una tariffazione ‘tutto incluso’: Reset, infatti, applica un prezzo fisso - in cui rientrano oneri accessori, IVA e imposte varie - anche alla quota ‘extrasoglia’ di energia utilizzata dall’utente.
Questa struttura di offerta supera sia quelle ‘a prezzo fisso’ (che mantengono bloccato solo il costo della componente energia) sia quelle a tariffazione multioraria, basate sulle tre fasce orarie individuate dall’ARERA, dicasi lo stesso per le offerte agganciate al pun (prezzo variabile) che su base monoraria. Reset, pertanto, vuole garantire ai propri clienti una maggiore stabilità, limitando gli effetti delle oscillazioni di mercato e dei possibili rincari; a giugno 2025, ad esempio, come si apprende dai dati diffusi dal Gruppo Terna, la società che si occupa della gestione delle reti di trasmissione, i prezzi dell’elettricità in Italia sono aumentati rispetto al mese precedenti, raggiungendo una media mensile pari a €111,8/MWh (+19,5%).
Reset, l’innovazione digitale per incentivare (e premiare) il consumo responsabile
Allo scopo di garantire la piena trasparenza della propria offerta, Reset Energia ha sviluppato una web app mediante la quale gli utenti possono effettuare il monitoraggio orario dei consumi e visualizzare le previsioni di spesa su base mensile. Una risorsa utile, quindi, per evitare ‘sforamenti’ rispetto alla propria fascia di abbonamento e, al contempo, ridurre gli sprechi di energia; allo scopo, la web app è anche in grado di inviare notifiche ‘intelligenti’ con consigli pratici su come ottimizzare l’impiego dell’elettricità. Un modo, questo, per agevolare un approccio più consapevole e responsabile, orientato alla sostenibilità ambientale oltre che economica. Lo stesso interesse è il comune denominatore dei contenuti condivisi ogni giorno dai canali social di Reset, che si è in breve imposto come il fornitore di energia con più seguito in Italia grazie ad un’ampia community di utenti attivi. È proprio al suo interno che l’idea originaria di un fornitore di energia ha preso corpo, per poi concretizzarsi - dopo circa due anni di progettazione e sviluppo - nel lancio di un’azienda in grado di operare a tutti gli effetti sul mercato.
Non stupisce, quindi, come il modello Reset preveda appositi meccanismi incentivanti a favore degli utenti che impiegano meno energia di quanta prevista dalla rispettiva fascia di abbonamento. La quota di elettricità rimasta inutilizzata viene rivalorizzata in un credito restituito al cliente sulla bolletta emessa dal fornitore il mese successivo. Altre iniziative, invece, passano dall’app di Reset; è possibile guadagnare uno sconto fisso in bolletta tramite la funzionalità “invita un amico”: lo sconto resta valido finché il destinatario dell’invito è cliente di Reset Energia.
Presente e futuro del mercato energetico
Il modello approntato da Reset riflette a pieno le esigenze dei consumatori, determinate da dinamiche di mercato in costante divenire e dalla peculiare struttura del settore energetico italiano. I rincari e, più in generale, la volatilità dei prezzi dipendono in buona sostanza dalla dipendenza dal gas, il principale vettore energetico impiegato per produrre elettricità nel nostro paese. Lo sviluppo delle rinnovabili, e la conseguente diversificazione del mix energetico, consentirebbe di calmierare i prezzi (lo ha scritto anche la Commissione Europea nel Country Report 2025 sull’Italia).
Ragion per cui, le FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) rappresentano non solo il presente ma, soprattutto, il futuro del mercato energetico italiano ed europeo; oltre ad accelerare il processo di decarbonizzazione, consentono di ridurre drasticamente i costi di produzione dell’energia elettrica, con evidenti benefici anche per gli utenti finali. In Italia si registrano segnali incoraggianti da questo punto di vista; a maggio, ad esempio, come rileva il Gruppo Terna, “le fonti rinnovabili hanno coperto il 55,9% della domanda elettrica (era il 52,8% a maggio 2024): si tratta del dato più alto di sempre”. Di contro, una recente analisi pubblicata dall’agenzia ENEA attesta un netto rallentamento nello sviluppo delle fonti rinnovabili nel 2025 (sulla scia di un trend già emerso l’anno prima), nonché un crescente ritardo rispetto agli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Green Deal. A rendere ancor più precarie le dinamiche di settore ci sono i recenti accordi tra UE e USA, susseguenti i dazi introdotti dall’amministrazione Trump. L’Europa si è impegnata ad implementare cospicui investimenti (per 600 miliardi) e ad acquistare un’enorme quantità di GNL americano che, verosimilmente, avrà costi maggiori, dovuti al trasporto via mare e alla rigassificazione.
Intanto il Governo ha già annunciato che a settembre, quando a Bruxelles si discuterà sul regolamento che disciplina l’interruzione definitiva delle importazioni di gas dalla Russia, chiederà di tutelare le aziende coinvolte, proteggendole da eventuali rivendicazioni contrattuali o azioni legali susseguenti lo stralcio dei contratti di fornitura. Parallelamente, il Ministero dell’Ambiente ha approvato il Piano Sociale per il Clima, un provvedimento da oltre 9 miliardi di euro; le risorse saranno destinate, a partire da gennaio dell’anno prossimo, a limitare l’impatto del nuovo sistema europeo di scambio delle emissioni (l’ETS 2, che verrà esteso agli edifici e al trasporto su strada) su famiglie e PMI vulnerabili.