Ricordati di vivere: l'artista riminese Lorenzo Anzini in mostra alla Galleria Zamagni
Un percorso espositivo che diventa viaggio iniziatico dalla morte alla rinascita

Dal 25 ottobre 2025, la Galleria Zamagni di Rimini presenta la mostra personale di Lorenzo Anzini, intitolata Memento Vivi, a cura di Chiara Canali, con il patrocinio del Comune di Rimini.
Un progetto che raccoglie e intreccia, in oltre 50 lavori, i tre principali filoni della ricerca pittorica dell’artista originario di Rimini: le Maschere, i Vasoterici (vasi e fiori) e le Balene.
Un percorso espositivo che diventa viaggio iniziatico dalla morte alla rinascita, un attraversamento simbolico del buio per riemergere alla luce, nel segno della resilienza e della vita.
“Memento vivi”, ribaltamento poetico del tradizionale memento mori, invita lo spettatore a ricordarsi di vivere, a riconoscere la propria unicità e a tutelare la differenza come valore.
La mostra si apre con la serie delle Maschere, collocate all’ingresso come guardiane di una soglia. Qui il tema del teschio, dell’occhio e del dente si fa riflessione sull’identità e sulla comunicazione: maschere grottesche e ironiche, tra collage e pittura materica, che rivelano la tensione tra vita e caducità.
Colature, spessori e segni gestuali si alternano a campiture nette e cromie primarie, in un equilibrio precario tra caos e controllo, brutalità e precisione.
La seconda sezione è dedicata ai Vasoterici, un ciclo di opere che trasforma il motivo classico del vaso floreale in metafora della diversità e della resilienza. In questi giardini impossibili, piante e fiori di specie diverse convivono nello stesso spazio pittorico: “È nella differenza – afferma l’artista – che vedo la bellezza, non nell’omologazione.”
La palma, elemento ricorrente e simbolico, diventa emblema di resistenza e adattamento, ma anche citazione consapevole della pittura di Mario Schifano, qui riletta in chiave esistenziale. I colori sono vivi, acidi, spesso “ingannevoli”: dietro l’apparente gioia cromatica, si cela la consapevolezza del pericolo e della precarietà, come accade in natura nei toni dei funghi o degli animali velenosi.
La mostra si chiude con le Balene, un dittico e una serie di opere che raccontano il viaggio interiore dell’artista. Le balene di Anzini, sospese tra cielo e abisso, rappresentano la discesa nell’oscurità per ritrovare la luce, la ricerca del senso dentro la profondità dell’esistenza.
“Mi affascina la capacità del capodoglio di immergersi fino a 2000 metri – spiega l’artista – è come l’immagine del pensiero che sprofonda nell’oscurità per ritrovare la luce.”
In questa dimensione, la pittura si fa meditazione visiva: gesti ampi, contrasti cromatici, spessori di colore che diventano metafora del viaggio, dell’introspezione e del ritorno alla superficie.
Memento vivi è dunque un inno alla vita e alla differenza, un percorso di rinascita attraverso il linguaggio diretto e istintivo di una pittura che unisce gestualità infantile e consapevolezza adulta.
Nel suo universo pop, materico e primitivo, Lorenzo Anzini ci invita a “ricordarci di vivere” – e a farlo con coraggio, anche nei tempi più difficili.
La mostra, accompagnata dal catalogo a colori, edito da NFC Edizioni e con testo critico di Chiara Canali, sarà visitabile dal 25 ottobre al 29 novembre 2025, dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20. Domenica aperta su appuntamento.
Biografia
Lorenzo Anzini (Nato nel 1984 a Rimini. Vive e lavora a Cattolica).
Diplomato in grafica presso l’ISIA di Urbino, a 27 anni, entra nel mondo del tatuaggio e lo ridefinisce come espressione dell’arte visiva contemporanea. Il corpo è tela da dipingere e scultura da plasmare. Una forma d’arte parallela che influenza fortemente la cultura pittorica dell’artista.
L’ arte pittorica e quella tatuatoria sono linguaggi espressivi che vivono in simbiosi. Queste contaminazioni che prendono vita l’una dall’altra danno origine alle opere su tela che rappresentano rispetto al tatuaggio, un’arte